Il Papa, in diretta da Piazza San Pietro, con la Benedizione “urbi et orbi” e l’indulgenza plenaria ha invitato tutti i fedeli ad elevare una supplica in questo tempo di prova. Nei pressi del cancello centrale della Basilica Vaticana sono stati collocati l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso di San Marcello.
Il Vangelo è quello Marco.
Dal Vangelo secondo Marco In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore
“La tempesta ci mostra la nostra vulnerabilità e ci dimostra come abbiamo lasciato abbandonato ciò che da’forza alla nostra vita. Abbiamo proseguito impereterriti pensando di rimanere sani in un mondo malato. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ora nella tempesta ti imploriamo di non abbandonarci”. Ha detto il Santo Padre.
Il pensiero del Papa va a tutti, non solo ai medici, agli infermieri, ai vari operatori sanitari ma anche agli addetti ai supermercati, agli operatori, agli amministratori che portano il peso delle scelte, alle badanti, a tutti quelli che hanno compreso che nessuno si salva da solo. “Perché avete paura? Non avete ancora fede?” cita il Vangelo. E continua il Papa, dicendo “Da soli affondiamo, abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Affidiamo le nostre paure al Signore affinché lui le vinca. Egli porta il sereno nelle nostre tempeste. Lasciamo che il Signore riaccenda la speranza”.
Maria Flora Grossi