Sconcertanti e drammatiche le ultime dichiarazioni del Sindaco a proposito della lacrimevole situazione generale in cui versa il nostro comune: non possiamo non essere “insensibili al suo grido di dolore”. Premesso che sono veritiere e ponderate, non sarebbe male approfondire con occhio non superficiale gli avvenimenti che le hanno generate cercando di scoprirne le “cause remote” che ne sono alla base. Sconcertanti, perché sono un realistico, seppur minimale, resoconto di insanate problematiche strutturali e drammatiche perché preannunciano solo una velata quanto difficile possibilità di sanarle. Negli ultimi quattro o cinque anni abbiamo assistito a tutto e a di più, di negativo, s’intende: attenendosi ai soli problemi “strutturali” abbiamo visto pali della luce pericolosamente “a massa”, pali della luce e del trasporto elettrico miseramente crollare, strade impossibilitate ad essere percorse per evidente pericolosità o per indecenti ritardi tecnico-burocratici, situazione idrica da mettersi le mani dei capelli, legata ad alternanze di riparazioni o pseudo riparazioni una dopo l’altra senza esito veruno, e così via. Per non parlare di quelli “politici” che hanno declassato la nostra città ad ultima dei tutte le classi. Allora …”cacchio”! Riflettiamo un po’ sul problema risalendone a monte. Ora se le “responsabilità politiche” sono quelle che riguardano essenzialmente una programmazione che possa recare prima o poi un benessere alla città, e le “responsabilità amministrative” sono quelle che riguardano la gestione ordinaria dell’esistente, non v’è dubbio che nella nostra città sono vergognosamente fallite le une e le altre. La ricerca dei colpevoli, a voler essere superficiali, può essere anche semplice identificandoli in coloro i quali, con nome e cognome ben manifesto, sono stati prescelti dal “POPOLO” a gestire la cosa pubblica. Se invece si volesse essere, ma solo un tantino, più perspicaci, si dovrebbe allargare, e di molto, il campo della ricerca. Innanzi tutto da decenni e decenni la vita della nostra città è sempre nelle mani di poche persone che orientano, guidano o strumentalizzano l’elettorato nelle sue scelte, che sono sempre rivolte alla presentazione, ed alla loro successiva elezione, di candidati di facile “gestione”. Quando è emersa, ma per pura combinazione, qualche amministrazione “diversa” la si è combattuta con le armi più qualunquistiche e “incciucistiche” mai viste: ne siano esempi quelle di Guido Zarone o di Nicola Di Benedetto. I maneggioni di siffatte amministrazioni, che sono sempre gli stessi, quali interessi chiari, limpidi e onesti, potranno mai avere se non sono gratificati da titoli, o da riconoscimenti pubblici che indichino in loro gli autori di cose belle ed utili “per tutti”? Lo chiedo a voi, ma certamente un “ritorno” per altre vie ci sarà! Pensateci. Probabilmente sono questi “gruppi di pensiero”, ammesso che di pensieri ne abbiano anche qualche altro diverso dal proprio tornaconto, sono quelli che impongono, in un modo o nell’altro, scelte di tecnici, di ditte per i lavori, di priorità, di decisioni “strutturali”, lasciando magari un po’ di spazio, per quel che contano, alle “scelte politiche” o pseudo tali. Si aggiunga a questo la separazione ed il potere attribuito dalla legge Bassanini al settore tecnico (il quale non deve rispondere del suo operato, per continuare a lavorare, a nessun elettore e quindi può fare ogni danno possibile e immaginabile nella realizzazione di progetti), ed il quadro è completo. Allora, Sindaco, da un lato abbiamo la accondiscendente scelta di ditte o tecnici che, come i fatti dimostrano, hanno poche capacità o competenze, e dall’altra abbiamo un settore tecnico che NON CONTROLLA l’operato di quelle ditte. E chi si salva più? Che la pompa dell’acqua si guasti un giorno no e un giorno si, che il palo della luce elettrica crolli, che le strade siano chiuse o inagibili, che anche le piante crollino, magari per un non effettuato controllo dei margini stradali, si trasforma in un business senza eguali. Ed i “sollevamenti” dell’acqua continuano a guastarsi. Riassumo, caro Sindaco: tutti questi problemi sono annosi nodi che ora vengono al pettine. Ed il “pettine”, ahimè, sei tu. Hai onestamente ragione quando dici che puoi “mettere solo toppe”. Ma fai almeno che non vengano materialmente messe da chi magari è la causa dello strappo.
Cordiali Saluti.
Claudio Gliottone