Dopo l’ultimo consiglio comunale del 24 maggio scorso, abbiamo appreso che esiste anche il voto a “titolo personale” cioè disgiunto dalla valutazione di opportunità politico amministrativa. E’ accaduto in occasione della votazione sul bilancio preventivo 2010. Sull’argomento, mentre tutti i presenti della minoranza, seppure con motivazioni diverse, hanno votato contro, il solo consigliere Fabiano Cirelli ha annunciato e confermata la sua astensione, non perché incerto sullo strumento di programmazione politica, non perché come capo gruppo del PDL avesse avuto mandato in tal senso dal suo partito, non perché intendesse lanciare particolari segnali distensivi ma perché, ed è stato lui stesso a precisarlo, la maggioranza consiliare aveva accolto un suo suggerimento: installare un cartellone avente ad oggetto il 150° dell’Unità d’Italia, in un posto visibile dall’Autostrada del Sole.
Sì, proprio un cartellone. E’ bastato un cartellone per trasformare un voto contrario in astensione.
Ma se il suggerimento fornito dal consigliere Cirelli è stato considerato tanto utile da inserirlo nelle iniziative programmate per i 150 anni dell’Unità d’Italia, avrebbe dovuto essere semmai la maggioranza a testimoniare la riconoscenza al consigliere di minoranza, magari con un pubblico encomio e non il contrario. Come cambiano le situazioni! Come cambiano le persone!
Appena qualche anno fa, forse nel 2008, Mario Toscano era semplice consigliere comunale di opposizione, capogruppo di se stesso, stava premendo sulla maggioranza per essere eletto componente della Comunità Montana Monte S.Croce e pensò bene, per accattivarsi la benevolenza dello stesso Sindaco Picierno, sempre in sede di approvazione del bilancio preventivo, di votare con la maggioranza un provvedimento con il quale si decideva di aumentare dello O,O1% l’Irpef comunale.
Apriti cielo, giustamente le opposizioni e l’opinione pubblica (di cui faceva parte Cirelli quale Presidente di AN) si ribellarono ad un simile comportamento con dichiarazioni di fuoco su tutti i giornali, sbeffeggiando il povero Mario che non sapeva più come giustificarsi. Mario aveva commesso un grave errore politico, perché il suo voto tra l’altro non serviva alla maggioranza, ma anche Cirelli ha commesso un grave errore politico, non perché si sia astenuto ma perché il suo comportamento ha di fatto marcato le distanze dagli altri colleghi della minoranza che avevano appena ultimati una serie di interventi molto incisivi e politicamente corretti. E se anche Cirelli si ostina a precisare che il suo giudizio sul bilancio era negativo, resta il voto di astensione. Nero su bianco. Siamo curiosi di sapere se il Coordinatore del PDL ne era al corrente e se non lo era quale provvedimento intenderà assumere nei confronti del Capogruppo Cirelli.
Il voto personale non esiste, non è mai esistito, esiste invece il voto di coscienza che è ben altra cosa e viene utilizzato normalmente su materie che toccano la coscienza dell’individuo e le sue convinzioni su valori etici e religiosi.
Quando ci si trova di fronte a questi episodi, si ha mille volte motivo di rimpiangere la vecchia politica, quella che volava alta e che non avrebbe mai corso il rischio di infrangersi contro un cartellone
Menenio