Si discute, si discute, ci si confronta, di decide poi si fa marcia indietro, si propongono le primarie ma poi qualcuno le smentisce. C’è fermento nel comitato “Un’opportunità per Teano”. La creatura politica battezzata dal trio Eduardo Sacco, Nicola Di Benedetto e Maurizio Simone mostra tutti i sintomi del travaglio pre parto.
La creatura che dovrebbe nascere è una lista civica che, prendendo le distanze dall’attuale amministrazione e scartando tutti coloro che negli anni si sono già misurati nell’agone amministrativo, cerca di proporre qualcosa di veramente nuovo, che, secondo i promotori, deve dare un taglio al passato ma soprattutto al presente.
Gli incontri si susseguono nella sede di Piazza Municipio, i simpatizzanti affollano la sala delle riunioni e cercano di capire in che direzione si sta andando ma, soprattutto sembra che l’obiettivo principale sia quello di decidere chi dei tre fondatori si dovrà assumere la responsabilità di guidare la lista nelle prossime elezioni e dunque chi dei tre viene indicato come capolista. Il gioco delle tre carte, direbbe qualcuno, non si sa mai qual è la carta vincente perché ogni volta c’è una indicazione che poi puntualmente viene smentita.
L’altra mattina si parlava di una riunione avvenuta la sera precedente che terminava con la indicazione di Nicola Di Benedetto candidato sindaco per la lista. Il giorno dopo sono piovute puntualmente le smentite, non si sa se per calmare Maurizio Simone o perché effettivamente c’è stato un ripensamento. Certo è che la confusione regna sovrana in questo gruppo che pure era partito con un proposito molto apprezzato, quello di coinvolgere i cittadini nella costruzione di un progetto amministrativo e dunque alla indicazione del candidato sindaco condiviso. Sembrava che tutto dovesse accadere alla luce del sole e che i buoni propositi dovessero prevalere sulle pur legittime aspirazioni personali.
E’ di queste ultime ore invece che prende forma un’altra ipotesi, quella di far celebrare le primarie per indicare il candidato sindaco, purtroppo però, anche su questa ipotesi puntuale arriva il ripensamento ovvero la smentita.
Questa vicenda dimostra come sia difficile trovare la giusta ricetta, se uno si alza una mattina e decide che vuole fare il sindaco e solo dopo si pone il problema con chi farlo e cosa fare, questo viene tacciato di velleitarismo, se un partito lancia una indicazione e detta anche le regole di come questa indicazione deve essere gestita si dice che è una proposta che non contiene i crismi della democraticità ma che segue le regole imposte dal partito, se invece, come in questo caso, si vogliono raccogliere attorno ad una semplice ipotesi di nuovo governo cittadino, per portare elementi di novità con persone non abituali frequentatori di partiti o di esperienze amministrative, allora emergono tutti i limiti della mancanza di esperienza e “cazzimma” perché lasciano pensare che il loro unico grande problema sia quello di decidere chi deve fare il sindaco e come farlo accettare da tutti.
Da osservatori esterni, in mancanza di dichiarazioni ufficiali dei protagonisti di questa vicenda, aspettiamo di conoscere le decisioni che il Comitato assumerà nei prossimi giorni. Aspettare settimane invece potrebbe far registrare un ritardo troppo lungo e in questi casi “chi tardi arriva male alloggia”.
Figueras