Ai cortesi lettori: • Non so esattamente cosa spinga due persone a legarsi. Forse la sintonia, forse le risate, forse le parole. Probabilmente, l’incominciare a condividere qualcosa in più, a parlare un po’ di sé, a scoprire pian piano quel che il cuore cela. Imparare a volersi bene, ad accettarsi per i difetti, i pregi, per le arrabbiature e le battute. O forse accade perché doveva accadere. Perché le anime sono destinate a trovarsi, prima o poi. (Paulo Coelho)
"IO NON CREDO CHE IN GIRO CI SIA UNA PERSONA CHE ABBIA PIU’ POSSIBILITA’ DI FARE IL MIRACOLO. SE QUALCUNO ME LO PRESENTA IO SONO DISPOSTO A FARE UN PASSO INDIETRO"
Queste le parole ispirate, carismatiche, taumaturgiche intrise di un misticismo e di una moderata enfatizzazione quasi risorgimentale del Dottor Pino Pasquale in arte colonnello, nonché politico e politologo di frontiera. Tanto di cappello, merita una proskynesis (inchino fino alle punte dei piedi [E i dignitari che avevano l’artrosi?] che si concedeva all’Imperatore di Costantinopoli,mentre alla divina Augusta consorte veniva invece graziosamente tributato il bacio dell’imperiale pantofolina di velluto o di raso rosso, per lo più calzante un piedino alla Naomi Campbell). Perché, ora , che si è proposto l’Uomo della Provvidenza, scalmanarsi ad arzigogolare sulle probabili candidature di gamberetti, toscanelli grandi e piccoli e altri Margravi della locale zuffa elettorale. Prepariamoci a ricevere con tutti gli onori e le speranze " Un vecchio uomo della politica per una politica rinnovata." Il dilemma si scioglie, le campane a gloria pure. Dimentichiamo galoppini, portaborse, sottopifferi, vassalli, reggicoda e galoppini. Prepariamoci al trionfo della coerenza e della saggezza. Non dimentichiamo che Pasquale è Furnolese alias "scarpe grosse e cervello fino" il tutto condito da esperienza, sagacia, simpatia, savoir faire, stile, classe, bon ton e una voce persuasiva e flautata.
Con tutto il rispetto e la simpatia spontanea e sincera che prodigo a questo mio illustre conterraneo, essendo io testardo, cocciuto e ripetitivo ripropongo ancora una volta a piena voce l’elezione unanime e per acclamazione del giovane Vescovo nato a Seiano, un villaggio marinaro da acquerello ottocentesco, che in tempi brevi ha raddrizzato una Diocesi sbilenca e forfettaria. Ma non può, per quello che ne so, è un Principe della Chiesa e ignoro se gli può essere concessa la prerogativa del "servizio" sindacale e ribadisco il sostantivo del verbo servire, in netta antitesi col dominare, imperare, maramaldeggiare a cui anni di oscurantismo ci hanno supinamente abituati. Non si può, peccato. E allora perché non riferirsi agli indimenticabili Bibì, Bibò, Capitan Cocoricò, l’Ispettore, con la Tordella all’assessorato cultura, turismo, spettacolo, padelle, carabattole e pentoloni. Il buon Cocoricò non è certo un colonnello , ma, ohibò è pur sempre un Capitano , seppur della Marina Mercantile. O in ultima analisi a un altro antico genius loci dell’elezioni locali, Prof. Emidddio, che non sarà di certo colonnello e neppure caporale istruttore, ma di certe cosette se ne intende e il mestiere lo sa fare, e anche con profitto. E se proprio non è possibile non resta che affidarci al Signor Bonaventura, che a nessuno fa paura.
Giulio De Monaco