Se il covid , nella sua emergenza , assorbe attenzioni ed energie, non possiamo non accorgerci che la città vive una delle crisi più importanti degli ultimi decenni. Il sistema di edilizia-scolastica ne è sicuramente un emblema. Assolutamente inadeguato, indice di un’attenzione NULLA alla SCUOLA e a tutto quello che dovrebbe rappresentare. Non è un problema di questa amministrazione, o meglio non solo.
Chi amministra deve trovare soluzioni e assumersi responsabilità, chi lo ha fatto negli anni addietro è già condannato dai fatti in cassazione. Il sistema scolastico sidicino è il risultato di una politica incapace e mediocre. Fino ad oggi siamo andati a scuola perché qualcuno a cavallo fra gli anni 70 e 80 ha messo la scuola al centro dell’azione politica. Scuole elementari (allora si chiamavano così) in ogni frazione, plesso elementare Garibaldi e due istituti di scuole medie a Teano centro oltre a quelli delle frazioni.
Quelle classi politiche ci hanno consegnato sulle scuole, 50 anni di tranquillità ( stessa cosa per lo sport con la struttura allora all’avanguardia sulla collina di S.Antonio e una palestra comunale). Poi il nostro istituto Alberghiero, ancora oggi un piccolo fiore all’occhiello e la fortuna di aver avuto la Preside Di Pippo in questa città che ci ha “regalato” il Foscolo. Nel frattempo qualcuna periferica di scuola l’abbiamo venduta, senza investire in quelle che restavano e da allora è apparso chiaro lo specchio della qualità della politica locale odierna. Un primo scheletro alle basi della collina di S.Antonio. Un secondo scheletro ( questa volta con tetto) quasi alla punta della stessa collina e per non farci mancare niente, un asilo nido poco distante ristrutturato secondo la mia flebile memoria, almeno due volte e oggi da ristrutturare nuovamente, in quanto versa in totale stato di abbandono ed inutilizzabile. Champagne!!!
La fortuna ha voluto che nel tempo fosse abbandonato un ex carcere situato nel comune, sempre in zona S.Antonio divenuto sede della Laurenza che ha sopperito all’assenza cronica di classi ma che che oggi, per essere riutilizzato, va totalmente ristrutturato ( se qualcuno può, andasse a chiudere almeno le finestre e le porte, vergognosamente aperte da mesi) .Ebbene queste strutture erano speranze naufragare ( mi riferisco a quelle di S.Antonio e all’asilo) comunque di programmazione . Ne sono passati di bandi regionali e fondi europei sotto i ponti del menefreghismo politico sidicino. Mentre scrivo, in questo preciso momento, sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania , è presente l’ennesimo bando sulle scuole. Scade a Settembre.
Qualcuno di buona volontà avvisi gli amministratori. Tantissimi comuni intorno a noi, lavorando su questi bandi nell’ultimo decennio, hanno scuole nuove. Perchè è cambiato il sistema e mentre la miopia della classe politica sidicina aspetta il “dono” del politico potente di turno che mai arriverà , l’unico modo per avere scuole nuove è partecipare e vincere i bandi regionali. Non regge nemmeno più la scusa di uffici inefficienti tante volte utilizzata e quella di scarso personale. Di fronte a tali problemi si potrebbe sopperire acquisendo le progettazioni con concorsi di idee e tutta una serie di azioni che le leggi permettono. Vedete, serve lavoro. Serve un’idea di scuola e di città e la voglia di fare. Ho sempre riconosciuto quanto sia difficile per un amministratore districarsi nella matassa della burocrazia. L’ho vista questa difficoltà e la riconosco. Conosco i tempi e le procedure che sono vergognosi.
Il populismo certamente ha reso inclementi i cittadini che queste dinamiche non le conoscono e vorrebbero tutto e subito. Ma chi si candida ad amministrare la città non può essere superficiale e a queste difficoltà deve contrapporre il doppio del lavoro sapendo che forse non basterà una legislatura per realizzare gli sforzi compiuti e quasi sicuramente non se ne raccoglieranno i frutti in tempi brevi. Non è nemmeno più una questione di destra o di sinistra , di maggioranza o opposizione. I servizi essenziali, la scuola e tutto il resto, dovrebbero essere le priorità della politica e basta. Tutti dovrebbero lavorare in tal senso. Ma l’indice della pochezza politica si coglie quando ti accorgi che le ultime amministrazioni hanno difficoltà a spendere i soldi che i cittadini di Teano pagano attraverso un mutuo per una tensostruttura ( o tendostruttura, ognuno la chiama come vuole) , il recupero della palestra e chissà cos’altro. Avete capito bene. Ci hanno dato i soldi, stiamo pagando il debito per alcune opere e non abbiamo ne la tensostruttura ne la palestra. Da almeno 10 anni. Non per i tempi della burocrazia questa volta. Ma per incapacità.
Siamo di fronte non al fallimento di una parte, ma al fallimento della politica in generale. Cosa lascio? Non di propagandisco, ma di reale alla mia città. Quale visione di Teano del futuro sono riuscito a realizzare con il mio impegno amministrativo? Questi gli interrogativi che ogni amministratore dovrebbe porsi. Le risposte però, meritano onestà.
Con affetto
Massimiliano Stefàno