Il rettilineo che vedete sulla foto pubblicata a corredo dell’articolo, non si riferisce ad uno dei rettilinei dell’autodromo di Monza o del mitico Imola, ma è semplicemente il Viale di S.Reparata che, a partire dalla curva dopo l’omonimo monastero si sviluppa in direzione di Roccamonfina fino alla curva in località Acquarotta. Eppure molti automobilisti e motociclisti pensano che nell’attraversare questo viale possano permettersi il lusso di raggiungere velocità impensabili per un tratto di strada che attraversa un centro semiurbano, con numerosi pedoni che specialmente nelle ore pomeridiane lo utilizzano per lunghe e salutari passeggiate ma anche con molte piccole traverse da cui spesso escono automezzi.
La pericolosità del traffico su questa strada è certificata dal caro prezzo pagato negli anni in termini di vite umane (Antonio Senneca e Salvatore Spaziano) ed altri incidenti verificatisi forse proprio a causa della elevata velocità dei mezzi. Per farla breve, sul lungo rettilineo sia di giorno che di sera, si assiste di frequente al continuo sfrecciare di automezzi a quattro e due ruote che, incuranti delle persone che a piedi si recano presso le loro abitazioni o raggiungono i piccoli centri (Tuoro, Gloriani, Furnolo e case sparse) o che semplicemente vorrebbero fare una salutare passeggiata fuori dal centro urbano, mettendo seriamente a rischio la loro incolumità . Per non parlare poi delle moto di grossa cilindrata che di sera scorazzano su questa strada producendo un rumore assordante tipico di un mezzo lanciato a fortissima velocità. Sembra che qualcuno di questi centauri notturni sia già stato segnalato all’ufficio di Polizia Comunale.
Gli abitanti del rione, sono stufi di questo fenomeno assolutamente negativo e chiedono molto civilmente che il Servizio di Pulizia Municipale prenda in seria considerazione l’ipotesi di installare dei dissuasori atti a scoraggiare questa palese prova di inciviltà.
Non è nostro compito proporre i giusti rimedi, chiediamo solo che si adottino le più opportune misure per evitare che questo tratto di strada si trasformi ancora una volta in un luogo di lutto e disperazione.
Antonio Guttoriello
( Abitante del rione di S.Reparata)