Dove la “effe” sta per Fedinando: Fer-di-nan-do, sillabate, non facciamo confusione!
Orbene F. Magellano fu un grande navigatore, il primo che riuscì, col suo equipaggio, anche se lui morì ucciso presso le attuali Filippine, a circumnavigare il globo terrestre, raggiungendo l’India navigando verso Ovest, come aveva ipotizzato possibile Colombo, che si imbatté, invece , nel territorio americano.
Circumnavigare significa, in effetti, fare un lungo giro, andare, venire, fermarsi e ripartire e qualche volta tornare indietro sui suoi passi; e Magellano (sempre Ferdinando) fu maestro in quest’arte.
Lui era portoghese, ma compì il viaggio per la corona spagnola, grosso sponsor, in quei tempi, di queste redditizie avventure, assieme all’Inghilterra, mentre le nostre “repubbliche marinare” continuavano a litigare tra loro come galli nel pollaio. E pare che proprio per questa protezione e sponsorizzazione spagnola il Magellano avesse addirittura, per risentimento verso il natio Portogallo, che non lo aveva gratificato come lui avrebbe voluto, creato un movimento che chiamò “Prima T… oledo”. Ma del fatto non si hanno notizie certe.
Il nostro F. (sempre Ferdinando) navigava sulle acque, e se lo poteva permettere, sia per carattere sia perché godeva del favore della grande famiglia dei reali di Spagna (hai detto niente!), che portavano tanti voti al parlamento spagnolo. Allora non si navigava ancora “sott’acqua”, come accadrà molto dopo e trionferà oggi, con la invenzione dei sommergibili: e la navigazione divenne allora più pericolosa, perché non sapevi mai se, quando e da dove sarebbe partito “il siluro” affondatore.
Ma gli andò male nell’isola di Cebu, dove aveva convertito al cristianesimo, e certamente con metodi poco “cristiani”, il re dell’isola e settecento persone; la cosa non fu gradita agli altri che organizzarono una insurrezione. Il nostro si accinse a sedarla, sempre poco cristianamente, con le armi, ma fu ucciso dai rivoltosi appena messo piede a terra.
Questa è la storia di F. Magellano: dove la “effe” sta per Ferdinando, non facciamo confusione.
O, forse, l’ho fatta proprio io, la confusione?
Claudio Gliottone