TEANO – La famiglia D’Orta si assenta per visitare i Sepolcri e i ladri, sempre troppo informati, tentano il raid furtivo nell’abitazione. E’ successo di nuovo a Teano, proprio ieri, sulla falsariga dell’episodio occorso tre giorni prima nel quartiere Orto Ceraso ai danni del consigliere comunale Gabriele De Angelis, già derubato a Natale dello scorso anno. Con la differenza che De Angelis, grazie all’aiuto dei parenti, di un vicino poliziotto e del sopraggiungere dei carabinieri, è riuscito a catturare uno dei malviventi, mentre per il tentato ‘furto dei sepolcri’ a Borgo Sant’Antonio Abate non c’è stato nulla da fare. Per fortuna c’è un identikit: giovane, capelli corti e neri, occhiali sul naso e un accento dialettale. Praticamente un fantasma. Ma se non è incensurato e nella banca dati degli inquirenti ci dovessero essere i dati ematici, può considerarsi uno spacciato. Infatti, nel lasciare precipitosamente la scena del furto o poco prima, nel penetrare in casa facendo saltare gli infissi con un grimaldello, è rimasto ferito. Tanto che i carabinieri di Teano sono riusciti, senza particolari difficoltà, a prelevare dei campioni di sangue. Erano le 21,30 di giovedì quando è successo il fatto. L’ingegnere D’Orta aveva semplicemente deciso di far visita ai Sepolcri e così, in compagnia della sua consorte e di un amico (l’ingegnere Walter Guttoriello) con i rispettivi figli al seguito, nel rispetto della tradizione, avevano iniziato a fare il giro delle chiese locali. Proprio sul più bello il telefono cellulare ha cominciato a suonare. Ma, non era il solito amico ‘rompi’ che chiama per le solite banalità, bensì il sistema di allarme dotato di apposito combinatore telefonico. Naturalmente i due amici e colleghi di lavoro si sono precipitati sul posto verificando il peggiore dei presentimenti. La villa di Via Anfiteatro era stata assaltata dai topi. Uno dei quali, sorpreso sul fatto, per sfuggire alla cattura si è lanciato dall’altro dall’impalcatura che insiste lungo una parte del muro perimetrale dell’immobile interessato da opere di ristrutturazione. Ne è nato un breve inseguimento, ma la paura di essere preso ha messo le ali ai piedi del giovane malvivente che è letteralmente sgattaiolato tra le mani dell’ingegniere. Tutto sommato è finita bene, anche perché il ladro per intimorire l’inseguitore, che poi era il padrone di casa, ha portato una mano alla tasca dei pantaloni pronunciando frasi minacciose. Che fosse davvero armato è piuttosto improbabile, ciò non toglie nulla alla gravità del gesto. Già, ma chi sarà mai questo maledetto basista che tutto vede, informa e coordina per telefono le bande di rumeni e altri ladri locali che stanno rastrellando la città? Qualche sospetto c’è, ma le indagini in questo campo procedono al rallentatore.