Certo, in quanto a capacità di creare disordine, smarrimento, spaesamento o destabilizzazione nell’orientamento politico locale, l’Amministrazione di Teano può ben essere annoverata nel guiness dei primati. “Facite Ammuina”, è l’invito a creare il disordine nel quale si possa mestare al fine di conseguire dei vantaggi. (Raffaele Bracale e Amedeo Colella). O, se volete ci si può rifare a quel dubbio Regolamento della Real Marina Borbonica del 1841, che all’ordine di “Facite Ammuina”: “tutti chilli che stanno a propra vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a propra, chilli che stann’a destra vann’ a sinistra e chilli che stann’ a sinistra vann’ a destra, tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso preteso, chi nun tiene nient’ a ffà, s’aremeni a cca e a llà”. Il paragone, anche se azzardato, non ricorda a tratti quanto sta succedendo ormai da più di un anno nella composizione della Giunta Comunale guidata da Dino D’Andrea? Quell’uomo solo al comando? E nel cercare di dare una parvenza di “ordine” o di provare a “delineare” la composizione della Giunta, noi che non amiamo raccogliere pettegolezzi di strada, e spesso, di parte, ci siamo rifatti al Sito Istituzionale del Comune di Teano. E cosa abbiamo trovato alla voce “Giunta Comunale” ai sensi dell’Art. 23 dello Statuto? Un’Ammuina ‘e pazz !!!
Troviamo, così, una prima Giunta Comunale con incarichi a scadenza; chi fino al mese di marzo 2020, chi fino a giugno 2020. E fin qui, direte voi, nulla questio. Macchè! Sempre nello stesso mese di marzo, appare una nuova compagine di Giunta, per trovarne un’altra il 06 di aprile ed un’altra ancora il 15 dello stesso mese di aprile. Fin qui “l’aggiornamento” sul Sito Istituzionale del Comune. Non aggiornato, peraltro, perché da allora, si sono dimessi altri Assessori e ne sono stati nominati dei nuovi, i quali, a loro volta, saranno ben presto sostituiti da altre figure assessoriali che si scorgono all’orizzonte! Ora, tutti sappiamo come l’Assessorato sia per certi versi assimilabile ad un piccolo Ministero e che, a differenza di questo, non costituisce un’amministrazione distinta ma una semplice ripartizione organizzativa in seno all’Ente. Un ingranaggio importantissimo per la vita e l’organizzazione della cosa pubblica. Da esso dipendono decisioni e determinazioni di non poca rilevanza per i cittadini amministrati. Quindi, esperienza e capacità amministrativa, senso di responsabilità che proviene dal mandato specificamente datogli dagli elettori e attore principale di scelte giuste o sbagliate a favore o a danno del cittadino contribuente. Cioè il rispetto della “delega” attribuitagli. Non crediamo di dover ricordare che siamo in “democrazia” (démos kratos) ovvero quella forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti e delegati (Assessori). A meno che il “Facite Ammuina”, tanto in voga a Teano, non sia effettivamente “l’invito a creare il disordine nel quale si possa mestare al fine di conseguire dei vantaggi”. Ovvero, la presunzione di accaparrarsi una “delega” ad uso e costume proprio dimenticandosi dei buoni propositi con cui ci si è presentati “in scienza e coscienza” (?) al cospetto del cittadino.
Accaparrarsi una “delega” ad uso e costume proprio, tanto per darsi un “bon ton”, altrimenti non esercitabile….. nella vita quotidiana. Una delega che pretende competenze, esperienza e visione d’insieme del contesto in cui si va ad operare. Una delega che pretende una pianificazione, una programmazione ed un obiettivo da raggiungere. Come sarebbe possibile tutto ciò senza tenere in conto il fattore tempo? In termini tecnici ed amministrativi si chiama “calendarizzazione per fasi”. Non si può fare l’Assessore a “scartamento ridotto”. Altrimenti, in assenza di tutto ciò, siamo di fonte al vuoto ed al sottovuoto assoluto. E mestare nel vuoto e nel sottovuoto assoluto non può che far sorgere il giustificato sospetto che ci troviamo di fronte al solo fine di conseguire dei “vantaggi”. O no?
O, ancora peggio, diventare pedine inconsapevoli (?) ed inconsistenti di un “uomo solo al comando”. Diventare degli Yes Man servili ed accomodanti, sempre pronti a dir di sì. E, su questo, nutriamo qualche effettiva perplessità, tanto è vero che, ad oggi, non abbiamo udito una sola, che sia una sola, dichiarazione di intenti di qualcuno di questi Amministratori meteore. È un nostro limite uditivo? Vogliamo sperarlo. Ne va di mezzo il futuro, già precario, della Città di Teano probabilmente oggi rappresentata da “indegni testimoni” della sua Storia. Un gesto, uno solo, potrebbe contraddire le nostre nefaste convinzioni.
Pasquale Di Benedetto