TEANO – Il Teatro di Teanum Sidicinum, dopo la conclusione di un progetto di scavo e restauro decennale ospita la mostra “Il teatro di Teanum Sidicinum. Dall’antichità alla festa di Piedigrotta”. Il teatro di Teano è il più antico edificio da spettacolo interamente costruito su volte. Faceva parte di un complesso architettonico costituito da una grande terrazza artificiale che normalizza l’altura retrostante il teatro sulla quale sorgeva un tempio dedicato ad Apollo.
La decorazione del teatro fu rinnovata durante il regno di Augusto,e agli inizi del III sec. d.C. il teatro fu completamente rinnovato per volere imperiale, su impulso di Settimio Severo, e poi completato da Gordiano III assumendo forme grandiose. Lo scavo ha posto in luce anche le fasi di frequentazione medioevale: tra XII e XIII secolo sulla cavea ormai interrata fu impiantato un quartiere artigianale per la produzione di mattoni e ceramica; tra VIII e IX sec. sulle rovine dell’edificio scenico, crollate a causa di un terremoto, si impiantò un cantiere di spoglio teso al recupero e al riutilizzo dei materiali architettonici di marmo, testimoniato da evidenti tracce nella fase tardo antica del monumento.
Con la mostra, saranno esposti per la prima volta al pubblico frammenti architettonici, statue e altri arredi di marmo, decorazioni architettoniche in tufo, stucchi e terrecotte. La maggior parte dei reperti è inedita, solo una piccola parte era stata esposta nel museo.
La mostra, organizzata dalla soprintendenza per i beni archeologici e dalla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania ‘racconta attraverso i materiali la storia del teatro e di Teano – come spiega il curatore della stessa mostra, Francesco Sirano, archeologo e responsabile del Museo nazionale– e vuole dimostrare come tale luogo possa essere utilizzato non solo con le iniziative culturali che si sono svolte fin’ora ma anche luogo per altri tipi di attività legati sempre alla valorizzazione del bene’.
La mostra vuole approfondire vari aspetti, il principale dei quali è "il cantiere di lavoro", mostrare come nel cantiere si organizzava la suddivisione del lavoro. Il cantiere imperiale infatti, fu un’opera pubblica di dimensioni gigantesche realizzata con il trasporto di marmi dalla costa da varie cave.
Il percorso, sviluppati due livelli di guida, uno per gli adulti ed uno per i bambini, che sono accompagnati virtualmente da "Paride e Reparata", permette di ammirare anche iscrizioni, come quella sull’architrave maggiore dell’edificio scenico che celebra Settimio Severo e Gordiano III, ed una che racconta di un certo Paolinus che s’impegna nella promessa di una somma di denaro per entrare a far parte dell’associazione.
All’ingresso, un plastico riproduce come si mostrava il teatro nel culmine del suo splendore. La mostra si divide in due parti, una parte augustea ed una imperiale, anche se entrambe sono strettamente legate. Sono esposte anche le decorazioni di tufo del tempio, che venivano rivestite di stucco bianco, affinchè somigliassero ai templi di marmo greco; le lastre decorative del primo frontescena; una statua femminile con cornucopia; figure alate in marmo che decoravano il teatro; una mensola con una figura femminile (dea dei racemi) sovrastante un iscrizione menzionante Geta, attraverso lo studio della quale si sono evidenziate le tracce della damnatio memoriae (tipo di condanna, in uso nell’antica Roma, consistente nell’eliminazione di tutte le memorie e i ricordi destinati ai posteri), ed il nome di un personaggio che è stato cancellato, presumibilmente è quello di Plautiano quinto, prefetto del pretorio. Sono esposti inoltre gli stucchi molto pregiati che vengono dalle volte del corridoio che collegava l’orchestra al corridoio del teatro; le ceramiche che decoravano le tavole dei sidicini, alcune delle quali presentano dei fori di sospensione, il che significa che probabilmente si voleva imitare il modo di mostrare il corredo da mensa come venivano esposti nelle grandi corti europee in occasione dei matrimoni; un grandioso capitello di lesena figurato alto quasi m 1,70; un torso femminile e una mano maschile appartenenti a statue colossali; il capitello dell’odine gigante; basi di trapezofori, sculture di divinità, statue ritratto ed elementi architettonici in pietra e marmi policromi facenti parte dell’edificio scenico del teatro.
La mostra resterà aperta fino al 31 e ci sono una serie di eventi collegati ad essa, nel corso della stessa, si svolgerà il restauro della cappella della Madonna delle Grotte presso il cui altare si celebrava sino a poco dopo la metà del 1900 una festa in onore della Vergine la cui suggestiva collocazione entro le rovine degli ambulacri richiama il culto napoletano di Piedigrotta.Il 27 settembre in occasione della Giornata Europea del patrimonio andrà in scena uno spettacolo teatrale, il Matamoro Mda produzioni, ispirato al percorso di Santiago di Compostela che rievoca in forma leggera le odissee dei viandanti e si richiama all’anica strada che passava nell’ambulacro superiore del teatro di Teano.
Sono inoltre previste visite guidate tematiche nel centro storico di Teano "Itinerario longobardo e normanno", realizzate a cura dell’Associazione Erchemperto che aiuteranno a mettere in risalto alcuni aspetti della vita di Teano attraveso la storia del teatro.
Bisogna ricordare coloro che hanno collaborato alla realizzazione della mostra: Rosaria Sirleto, Paola Iannaccone, Pasqualina Lanna, Ada Palermiti, Raffaele Donnarumma, Eva Nardella (Soprintendenza di Napoli);Virginia Iengo e Laura Parrella.
Ad anticipare ieri alla stampa l’apertura della mostra, per l’amministrazione comunale c’erano il sindaco di Teano, Raffaele Picierno e l’assessore al turismo Rosaria Pentella. Per il primo cittadino di Teano: “La città sta vivendo un’occasione unica per diventare il punto di riferimento di tutto il Sud Italia. Occorre però una reazione corale e coraggiosa della società, del commercio e dell’imprenditoria per creare un indotto capace di non lasciarsi sfuggire l’occasione”. “L’occasione di cui parla il sindaco – ha proseguito Pentella – passa attraverso il turismo culturale e archeologico. Noi faremo la nostra parte”. “Obiettivo della mostra – ha aggiunto Sirano – è quello di essere un punto di riflessione di questi ultimi dieci anni di scavi e ciò ci consentirà di fermarci a riflettere sui passi da compiere per il prossimo futuro”.
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Digital Champion di Teverola, Aspirante membro del forum giovanile Teverolese.
Attivo nel sociale e nella web psychology, tra i vari hobby ho quello dell'illusionismo e della fotografia.
Per gentile concessione del Direttore i lettori potranno , attraverso il libro qui pubblicato, ripercorrere gli eventi che hanno portato alla realizzazione del Monumento equestre sito in Largo Croci a Teano.