Ardeneau Cosmu di 33 anni, residente a Pietramelara, proveniente dalla Romania è l’automobilista che con la sua Mercedes l’altra sera ha falciato praticamente due famiglie in un pauroso quanto tragico incidente sulla Casilina che ci fa già piangere un morto.
Un padre di famiglia, appena quarantenne, marito e padre di due bambini in tenera età che non c’è più, falciato da un’auto impazzita in un tardo pomeriggio di maggio. Una famiglia che, comunque vadano i prossimi giorni, è una famiglia lacerata nella sua struttura principale, Una famiglia che proverà a sopravvivere a questo enorme dolore ed alle mille sofferenze che purtroppo non saranno risparmniate ai restanti membri della famiglia.
Ci conforta ma solo parzialmente la considerazione che l’altra famiglia coinvolta, quella dei Quaglieri, non sia stata toccata fisicamente, anche se il trauma psicologico di quegli istanti non sarà facile da superare.
La cronaca vuole che si diano informazioni su tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tragedia. Ci manca solo Ardeneau Cosmu il rumeno 33enne autore dell’impatto fatale, alla guida della sua Mercedes in compagnia di altri due connazionali. Abbiamo chiesto, a chi per istituzione doveva saperne di più, abbiamo ingenuamente chiesto presso quale carcere fosse stato trasferito. La risposta, imbarazzata, è stata che in Italia non esiste il reato di omicidio stradale e dunque il soggetto, in attesa comunque di accertarne le responsabilità, non può essere incarcerato. Libero di circolare nella sua Pietramelara, magari a raccontare agli amici quanto accaduto e conservare quel ghigno beffardo che qualcuno presente sul posto gli ha visto esprimere verso chi gli chiedeva se si rendeva conto di quello che aveva fatto.
Provate a chiedere, come abbiamo fatto noi, al primo che incontrate e che conosce la vicenda, provate a chiedere cosa passa nella sua mente, se rabbia o pena verso questi soggetti che ogni giorno alimentano le statistiche degli omicidi stradali provocati quasi sempre dallo stato di ebrezza da eccessivo consumo di alcool e in qualche caso da stupefacenti. Non ci interessa la nazionalità, il delinquente è tale a qualunque latitudine.
Sapere però che, chi si è reso responsabile di tale tragedia, giri libero ed indisturbato per le nostre strade, che potremmo anche incontrarlo al bar o in un posto qualunque o che sia già scappato nella sua Romania, ci offende come cittadini ma soprattutto ci rende ancora più partecipi di quanto dolore e sofferenza sono adagiati in quei lettini di ospedale
Antonio Guttoriello