<<QUANDO LA SPECULAZIONE POLITICA RAGGIUNGE LIVELLI INVEROSIMILI…Si potrebbe fare una polemica enorme su quanto accaduto in passato e sulle responsabilità ma credo che su queste vicende non dovrebbero esistere posizioni di parte ma lavorare insieme nell’interesse della Città>>. Destano sorpresa le esternazioni fatte dall’assessore Landolfi circa la situazione “Gesia”. Delle considerazioni prive di senso ed immotivatamente polemiche che danno l’impressione di chi vuol inassennatamente ascrivere ad altri responsabilità inesistenti pur di evitare di dire le cose come stanno. Delle divagazioni prive di qualunque stile e bon ton politico, rese in un momento particolarmente difficile e che necessiterebbe della comune cooperazione di tutti. Ma tra il dire ed il fare… In realtà, infatti, si ha l’impressione di assistere alla messa in atto della solita tecnicuccia politica per la quale le colpe sono sempre degli altri, mentre i meriti di eventuali successi propri. Ci dica caro assessore quali episodi del passato sono meritevoli di polemica alla luce soprattutto del fatto che, ora, è la sua amministrazione ad avere taciuto sulla celebrazione di una importantissima conferenza dei servizi per le sorti della nostra Città. Le forche montate in piazza contro la precedente amministrazione non hanno più senso, forse sarebbe il caso di prenderne definitivamente atto. La stessa “denuncia sulla speculazione politica”, per non risultare stucchevole, piuttosto necessiterebbe di una attenta analisi introspettiva. Non esiste vergogna per chi ammette gli errori, ma piuttosto per chi persevera. Per il resto fa sorridere di un sorriso amaro l’appello lanciato, a margine della polemica, alla comune unità perché si ha l’impressione di trovarsi innanzi a colui che tira la pietra e poi nasconde la mano, di chi tira lo schiaffo e poi dice al proprio avversario che scherzava. Si trovino altre giustificazioni che siano più rispettose non solo del proprio elettorato, ma ossequiose del civismo che dovrebbe appartenere a chi è stato chiamato a determinare le sorti della nostra comunità. Caro assessore, consigliere, capogruppo, magari sindaco in pectore, più di accostare l’amaro calice ad altri spieghi, scevra da polemiche, alla sua e la Nostra Città perché la sua amministrazione non ha partecipato alla conferenza dei servizi di dicembre. Dica se sapeva della stessa esistenza della riunione ed esponga cosa effettivamente è avvenuto. Ci illustri cosa prevede il rinnovato progetto. Si quello stesso progetto che sarebbe meritevole di nuove e pertinenti eccezioni e che inesorabilmente chiude il capitolo col passato. Ma ciò non si vuol capire. Non perda tempo ad affilare il coltello di “Bruto” perché “Cesare” è già stato ucciso e deposto, dunque la responsabilità di fare spetta tutta alla sua amministrazione. Nel frattempo che riflette, trovi un attimo per esporre se è stato sviscerato un piano d’azione visto che la nuova riunione decisoria è alle porte. Sa la nostra comunità attende risposte positive non il dito puntato verso altri. Spieghi lei, o l’assessore alla trasparenza se esiste, al Comitato “No Imp” utilizzato come volano elettorale e mezzo per condurre una battaglia politica di bandiera, perché non è stato ancora convocato o perchè la documentazione non è stata aggiornata prima della tiratina di orecchie da parte del Gruppo Futura, sul sito comunale, o cosa effettivamente prevede il Puc per l’area interessata. Ma lo faccia con parole semplici in modo che noi tutti non possiamo equivocare. Spieghi una volta che ha fatto il punto sullo strumento urbanistico se ha valutato il riverbero che potrebbe avere il rinnovamento del testo unico ambientale – è stato parzialmente riformato da nuove disposizioni – o se si è reso conto che l’art. 208 del medesimo, procedura utilizzata nella ventura conferenza dei servizi, si applica “in variante o in deroga” allo stesso strumento urbanistico. Trovi il tempo – era un motto della Vostra campagna elettorale – per dirci come intende armonizzare i manufatti esistenti alla luce della destinazione d’uso rinnovata della delibera del Consiglio Comunale del 1988 (1988!!) o per parlarci di come è stata considerata necessaria la revoca della delibera del Consiglio Comunale del gennaio 2018 della passata amministrazione utile a sottrarre quelle aree a tutte le industrie insalubri. Ci educa se ha seguito le sorti della vicenda della costituzionalità della norma “salva Teano”, licenziata troppo frettolosamente come la panacea per la risoluzione di tutti i mali, e se si è procurato una copia della sentenza. In tutto questo, troviamo più apprezzabile il riserbo che il nostro Sindaco dimostra in questa vicenda. Vede caro assessore, scusi la ridondanza, più che perderci in polemiche verso il passato sarebbe opportuno tirarsi su le maniche e studiare, approfondire gli argomenti, allargare il dibattito… e non si preoccupi che noi nel nostro piccolo saremmo soddisfatti perché, diversamente da voi, con la parte sana di questa comunità abbiamo fatto nostro proprio il vecchio broccardo “ Non fare ad altri ciò che non vorresti che gli altri facessero a te”. Il tempo, grazie a voi è davvero poco e malgrado tutto si continua ad avere l’impressione, leggendo qualcosina sulla vicenda, che come spesso accade: mentre il saggio ( che non sono io) indica la luna, lo stolto guarda il dito. Speriamo di sbagliare almeno in questo.
Carlo Cosma Barra