La notizia è stata accolta con comprensibile soddisfazione dagli ambienti della destra provinciale che, aveva sempre creduto alle affermazioni del politico casertano circa la sua estraneità ai fatti addebitatigli e che avrebbe chiarito la sua posizione e consentito ai magistrati di accertare in tempi brevi la verità.
‘Fin dal giorno della notizia dell’arresto di Giorgio dichiarai che egli non avrebbe avuto nessuna difficoltà a chiarire la sua posizione, permettendo così ai magistrati di accertare in tempi brevi la verità.
– commenta il presidente provinciale della Giovane Italia Antimo Ferraro – Oggi apprendiamo con grande gioia che quella nostra convinzione è stata accertata da una sentenza di assoluzione con formula piena dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Ora auspichiamo una riabilitazione mediatica dell’uomo e del politico Magliocca proporzionata al massacro mediatico subito in questo lunghissimo anno e, ancor più, attendiamo le scuse di quei parlamentari che sulla scorta di inchieste giudiziarie o presunte attività amministrative poco chiare non hanno perso tempo ad applicare quel principio di ‘presunzione di colpevolezza’ nei confronti di Giorgio Magliocca. E mi riferisco all’interrogazione parlamentare a prima firma dell’on.Pina Picierno, datata 2008, che, nei giorni successivi all’arresto di Giorgio, la stessa parlamentare casertana non ha perso tempo a sbandierare su tutti i giornali come un trofeo di guerra. Questo modus operandi, tipico della sinistra giustizialista, non ci appartiene. La battaglia per la legalità è per noi uno stile di vita, un valore da trasmettere quotidianamente e non uno spot elettorale da sfruttare sulla pelle degli altri, così come hanno fatto bene a ricordare all’Onorevole, le associazioni di Scampia”.
E sull’indice accusatore dell’on. Picierno, abituata a vedere la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nei suoi occhi o della sua famiglia o dei suoi amici di partito, ha qualcosa da dire anche Giusy D’Aiello, responsabile della Segreteria politica della Giovane Italia provinciale:
“Ritengo che le scuse siano doverose da parte dell’Onorevole Pina Picierno la quale non ha perso tempo ad applicare quel principio di ‘presunzione di colpevolezza nei confronti di Giorgio. Giorgio Magliocca, dopo essere stato allontanato per 347 giorni dalla sua famiglia e da suo figlio il quale aveva solo due mesi al momento dell’arresto, è stato assolto con formula piena – il fatto non sussiste. Sono giorni che chiediamo le sue scuse, ma l’Onorevole finge di non sentire”.
Un duro scontro a distanza che è destinato a durare per la perdurante diversa concezione sulla diversa modalità di lotta per la legalità.
P.T.