Crollano i resti dell’antico portale di ingresso di quello che oggi è il Museo cittadino. Crollano le antiche cinte murarie della città. Crollano pezzi di case private ormai in disuso da anni. Anche il simbolo della nostra città, il maestoso Campanile che domina la vista da qualunque strada conduca a Teano, non se la passa bene. Crolla il centro storico e con esso la nostra coscienza. Crolla l’attrazione degli imprenditori per attività commerciali e di servizi nel cuore della città.Ne abbiamo parlato spesso, illudendoci in una maggiore attenzione della classe politica verso un patrimonio storico e di sentimenti legati alla parte vecchia della nostra città. Che la situazione non sia facile è evidente da anni. Ma anche su questo, anche su questa difficoltà, non può la politica locale lavarsene le mani. Affrontiamo di nuovo allora le inerzie della politica che da anni pesano sul futuro della città. Mi chiedo e soprattutto vi chiedo: quali sono state le politiche attuate per il Centro Storico in questi anni? Quali idee progettuali, magari anche non finanziate, la classe politica ha prospettato, lavorandoci? Vado a memoria , la mia, che è anche un pò labile.
Bisogna ripercorrere circa 20 anni per capire . Riceviamo in dono il Museo della Città. La storia dei sidicini ha una casa e il Sindaco è il compianto Guido Zarone. Da lì parte nel corso degli anni una sorta di prospettiva politica per il centro storico. Nell’arco di un decennio viene consegnato il complesso ristrutturato della chiesa dell’Annunziata ( con il polo culturale retrostante, sede della biblioteca e di almeno 10 stanze ), si riesce ad ottenere finanziamento per il recupero del complesso dell’ex Regina Margherita e iniziano pure i lavori. La Casina, dopo un acceso dibattito su un eventuale abbattimento, viene recuperata e valorizzata. Si ripulisce e illumina il Muraglione in diversi punti. Si rifanno alcuni marciapiedi lungo il Muraglione, si applicano delle maioliche della Teano del 1700. La rotonda dell’ospedale, il recupero dell’antico lavatoio. L’ingresso della città lato Porta Napoli. C’era poi un progetto ( ma qui la mia memoria è labile, ma approfondirò) di un abbattimento di edifici situati sul retro della Chiesa di S.Agostino con un percorso che percorreva la cinta muraria fino ad arrivare proprio nei pressi dell’ex Istituto Margherita o i Cappelloni. Inoltre una sorta di accesso motorizzato dal parcheggio dell’auditorium diocesano. Venne il MAUI con le sue mostre e uno spazio fisso di Arte. Ci illudemmo fosse possibile realizzare il Centro Commerciale Naturale nel centro storico.
Tutto questo in un patrimonio di tipo religioso legato alle chiese e che oggi si arricchisce della Biblioteca Diocesana e della ristrutturazione del complesso seminaristico. C’è vita direbbe qualcuno, c’è da lavorare penserebbe chiunque. Ecco questo è il punto. Quanto lavoro fruttuoso è stato fatto negli ultimi anni per il Centro storico oltre a quello delle associazioni cittadine? Quali altre prospettive,oltre a quelle che ho elencato e che sono vecchie, ha messo in campo la classe politica attuale? Di fronte ad un problema vitale come la ristrutturazione dell’ex Regina Margherita che davvero potrebbe ridare slancio a idee e prospettive di rilancio, l’unica cosa che ricordo fu un esposto denuncia dell’allora sindaco Di Benedetto su lavori a suo dire ( nel senso che non ne ho contezza) PAGATI e mai ESEGUITI. Chi segue oggi questa vicenda e chi lavora per una sua risoluzione? Chi si occupa di dare slancio e supporto ai pochi imprenditori che hanno deciso di investirci nel centro storico? Dobbiamo essere onesti e mi ci metto pure io: la città e il centro storico è lo specchio della nostra mediocrità. Avete mai assistito ad un dibattito, organizzato da una forza politica, in questi anni , sul Centro storico?Avete mai assistito ad una proposta progettuale di una forza politica sulla visione di città fuori dalla campagna elettorale? Unico barlume condivisibile o meno,ma reale, il mercato settimanale che però sarà “protagonista” di altro articolo.
Non siamo stati “cazzi” di mettere due panchine e tre fioriere e chiudere il traffico veicolare di sera quando tre solerti imprenditori hanno ridato vita a Piazza della Vittoria e la gente , le famiglie, iniziavano di nuovo a frequentarla. Come prima ancora con il Kemapi che pure portava centinaia di persone nel centro storico. I miei articoli sono troppo lunghi mi rimproverano tutti. Ed hanno ragione.Ma io “aggià” sfugà. È capace oggi la politica , sull’occasione del bonus ristrutturazioni del 110 % e delle “facciate” , di farsi promotrice presso le attività produttive della città ( costruttori , tecnici,imprese artigiane, ecc.) di idee di supporto per i privati che decidono di investire. Percorsi facilitati e eventuali sgravi su imposte, magari anche da compensare con piccoli lavoretti su parti di proprietà pubblica? Può l’amministrazione servirsi di una commissione esterna di supporto che lavori alle problematiche del Centro Storico ( Regina Margherita , ecc.ecc.) e al suo rilancio? Può la politica essere “faro” e indicare la via?
Altrimenti non arrovelliamoci le cervella e lasciamo tutto com’è continuando a contare le macerie. Contenti voi
Con affetto
Massimiliano Stefàno