“E, infine, più di tutti fu angoscioso salutare mia madre, ciò che più caro avessi al mondo. […] estremamente lucida nel momento della mia partenza e immensamente dolce nella sua semplicità che, nel salutarmi piangendo, mi ripeteva di stare sempre attento ai pericoli dietro l’angolo. Quel lungo, affettuoso abbraccio era già diventato un suo carissimo e indelebile ricordo.”
Nel viaggio verso un nuovo mondo, verso una nuova vita, ci conduce il libro di Francesco Massaro, intitolato “Come foglie al vento”. Già da questo passo il lettore può percepire la sensibilità con cui l’autore ci presenta il suo protagonista, Fabio, migrante del Sud Italia, che decide, anche se con l’immane sofferenza di chi si strappa brutalmente alla madre che lo ha generato e l’ha visto crescere, di partire alla volta della Germania alla ricerca di una stabilità economica che sia foriera di un futuro che spalanchi le porte della felicità. La cornice storica in cui s’inquadra questa vicenda è quella degli anni ’70: una cornice che appare non molto distante da quella attuale, in cui tanti giovani lasciano il nostro Paese per realtà estere più prospere. Ritornando alla trama ricca di sentimenti e emozioni del nostro personaggio principale, Fabio, esso deve affrontare un viaggio che lo porterà alla scoperta di qualcosa d’ignoto, di non ancora sperimentato, come un Ulisse contemporaneo che si avventura con animo intrepido in terre sconosciute. All’inizio niente è facile, ma neppure niente è impossibile da realizzare. Egli, dopo essere stato abbandonato dai suoi due migliori amici, decide di farsi accompagnare da suo cugino Fausto, coraggioso ancor più in virtù del fatto che è minorenne. Inoltre, li aiuterà nel loro cammino un amico di famiglia di vecchia data, Andrea, soprattutto nei momenti in cui tutto sembra perduto. Ma la lontananza dalla sua patria continua a farsi sentire nei cuori di Fabio e Fausto, come una belva feroce che non gli concede un attimo di tregua: così, Fausto prende la dolorosa decisione di tornare a casa, mentre Fabio rimane solo con sé stesso, con i suoi dubbi e le sue paure più grandi, quasi invincibili. Ma, colpo di scena, o meglio, di fulmine, arriva Rossella, la primogenita dei vicini di casa, i Taldasco. Egli disegna nella sua mente il suo presente e il suo futuro insieme a lei, in un periodo in cui sta ottenendo molte soddisfazioni anche sul piano lavorativo. Ma è proprio quando sta per afferrare la vetta tanto agognata di questo sogno, quando quest’ultimo assume come magicamente le sembianze di un miracolo, che Fabio riconosce i propri errori, capisce e distingue nitidamente, anche se troppo tardi, chi gli era davvero amico e chi solo per pura convenienza. Forse è solo adesso che egli scopre un mondo nuovo, prima ignorato quasi inconsapevolmente, dentro di sé, disvelandosi, per la prima volta, il senso più profondo della propria esistenza. Dunque, un libro in cui tutti decidono di “uscire allo scoperto”, il protagonista, l’autore (che, con quest’opera, ha pubblicato il suo primo vero romanzo) e il lettore, che può trasformarsi, con queste pagine, nell’uomo di ogni tempo.
Rosella Verdolotti