La Democrazia, si sa è un bene prezioso. Da Essa promana la Libertà. Libertà di espressione, di pensiero, di stampa, etc.. Però, secondo la Docente della Federiciana Università Popolare, Ippolita Sicoli, “La nostra è una finta democrazia, perché non c’insegna ad essere liberi. La libertà necessita di maturità e la maturità cresce e si manifesta con la consapevolezza…. È difficile orientare i propri comportamenti verso la libertà che esprima il senso di rispetto più autentico verso se stessi e verso gli altri, senza cadere nella trappola del libertinaggio”. Bene, cominciamo da qui per stigmatizzare quanto da noi già ampiamente trattato il 29.12.2021 e 30.12.2021 in materia di Provincialismo politico. L’occasione, purtroppo, ancora una volta ce la da “Piazza Facebook”. Dove a causa di qualcuno e solo di qualcuno, persino Umberto Eco così ha sbottato: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli. Prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”. Ovvero, aggiungiamo noi: “L’uomo non è ridicolo se non quando vuole apparire o essere ciò che non è” (A. Dumas). Così abbiamo introdotto la vicenda che ha interessato (a mezzo Facebook e giammai a mezzo lettera scritta al Direttore….) sia il sottoscritto sia questo Giornale da me stesso rappresentato senza alcuna prebenda di sorta (!!!). Ebbene qualcuno, di cui non profferiamo nemmeno il nome, dichiara: “Ho letto mio malgrado questo articolo sul Messaggio di Teano (30.12.2021 n.d.r.), io chiedo all’estensore del pseudoarticoletto, di candidarsi lui a Sindaco, di chiacchiericcio ne abbiamo le palle piene (!!!), ci vogliono i fatti e se un gruppo di Teanesi sono (è) andati (o) in pellegrinaggio a Roccamonfina, non è affar suo, attaccarli e deriderli, piuttosto si guardasse allo specchio e trovarsi un posto dove andare a lavorare e produrre realmente (!)”.Sempre quel qualcuno, di cui non profferiamo nemmeno il nome, in un’altra sua “nobile” enunciazione e sempre a mezzo Facebook e giammai a mezzo lettera scritta al Direttore…. Così si esprime:”ma perché non vai a dormire che fai meglio, ti vuoi candidare tu a sindaco (aridaglie!)? Ma lì ci vogliono gli attributi!!! Hai scritto un sacco di stronzate, quaquaraquà, qua’ qua’, qui quo qua, parla più terra terra, non ho la laurea alla Bocconi o alla Federico II, quelli che si nascondono dietro paroloni e frasi che io o magari tanti altri che abbiamo fatto la terza elementare….”. Orbene stiamo riportando quanto di più aulico ed espressivo da parte del qualcuno, e solo qualcuno, il quale “….prima parlava solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività….” (U. Eco) e che, peraltro, per le stesse identiche forme di “diffamazioni” (su Facebook), ha dimenticato che già in passato è stato passibile di una “condanna alla pena di reclusione di anni 1 (con il beneficio della pena sospesa), al pagamento di 3mila Euro quali danni verso la persona offesa, etc.”. Ora, in quanto ad una mia candidatura a Sindaco quel qualcuno vaneggia sotto gli effetti dell’alcol. Perciò lo comprendiamo. In quanto a scrivere un sacco di stronzate, sappia che in circa 40 anni di questo mestiere non sono mai stato raggiunto da alcuna querela, né condanna, al contrario di altri. In quanto a trovarsi un posto dove andare a lavorare e produrre realmente, quel qualcuno sappia che sono ormai prossimo al pensionamento dopo ben 37 anni nel ruolo di Funzionario di un Ente Pubblico e senza alcuna raccomandazione di sorta tanto in voga nei pressi dei Caselli autostradali dell’A/1. In quanto alla dotazione di quelli che egli definisce gli attributi e di palle piene sappia che non ho mai avuto bisogno, io, di una motocicletta per aspirare ad averne, di attributi, come il Centauro di mitologica memoria (che in Psicologia rappresenterebbe la concupiscenza carnale, con tutte le sue brutali violenze, che rende l’uomo simile alle bestie quando non è equilibrata dalla potenza spirituale). In quanto ai “Teanesi che sono andati in pellegrinaggio a Roccamonfina, non è affar suo, attaccarli e deriderli…”, si sappia che è mio dovere e diritto di Cronaca giornalistica registrare un fatto che interessa la (P)politica della Città. Fatto che, intrinsecamente, offende, peraltro, decine e decine di Cittadini di Teano che hanno tutte le carte in regola, culturali, professionali e morali per ben rappresentare la Città di Teano. Fatto, a nostro modesto parere, quindi, che offende ed umilia e deride, questo sì, una Città intera. O no? E, di grazia, le prossime volte, per tutto ciò che concerne gli atti de Il Messaggio o di “ringraziamenti e benvenuto per l’accoglienza dell’oneroso incarico a Sindaco” da parte del Duca di Urbino, abbiate gli attributi di inviare formale lettera al Direttore che vi fornirà sicuramente tutto il più ampio spazio. Possibilmente priva di turpiloqui da bar. Provincialismo politico? Chi ben comincia è a metà dell’opera.
Pasquale Di Benedetto