Teano, 25/09/2022
Ai 7 Sindaci del Parco di Roccamonfina-Stampa
In tutto l’Alto casertano e nei sette Comuni del Parco di Roccamonfina e Foce del Garigliano, si moltiplicano gli effetti e le conseguenze sul territorio degli eventi metereologici estremi: prima siccità e ondate di calore, poi piogge torrenziali, allagamenti, straripamenti e cedimenti del terreno. Secondo tutti gli scienziati del mondo non ci sono dubbi, la aumentata frequenza di questi eventi estremi è conseguenza del super riscaldamento della temperatura. Proprio l’Europa Meridionale, d’altra parte, è considerata un “punto caldo” (la temperatura è aumentata di 1,50 gradi rispetto all’epoca pre- industriale),nel contesto della media globale di aumento di circa un grado.
E’ da tempo che l’Europa per questo ci chiede di approvare un Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico, per mettere in sicurezza cittadini, imprese, attività economiche e servizi pubblici.
Il Piano c’è dal 2017, ma, come succede spesso nel nostro Paese, è ancora in itinere e attende diverse “autorizzazioni” per essere approvato. Poi dovranno seguire le Regioni e, infine, toccherà ai Comuni.
Allora, perché non invertire, come hanno fatto diversi Comuni, l’iter? Suggeriamo ai Sindaci di anticipare, sulla scorta dell’esperienza accumulata, di una indagine territoriale e analisi locali di Area vasta, le azioni a tutela delle Comunità approvando un “Piano di adattamento comunale”, come piano di prevenzione dei disastri e dei disagi da coordinare con i piani di protezione civile e i piani neve.
Meglio sarebbe, ovviamente, se le Giunte comunali approvassero con immediatezza una Dichiarazione simbolica di Stato di Emergenza climatica e ambientale, esprimendo la volontà di operare da subito per mitigare, nei diversi settori dell’azione amministrativa, le emissioni di gas climalteranti e per adattare la Città alle nuove condizioni climatiche, come hanno già fatto molti Comuni d’Italia.
Nella nostra Teano, per esempio, sul piano dell’adattamento, si potrebbe iniziare con un elenco dettagliato di tutti i punti critici che si allagano in occasioni di piogge torrenziali, studiando le cause e adottando le relative soluzioni. Ma anche colmando a regola d’arte le buche, sulle strade e sui marciapiedi, ripulendo le caditoie stradali che sono un elemento fondamentale del drenaggio urbano delle acque meteoriche, o ancora, ripulendo le strade e i fossi laterali di scolo ormai ristrette o ripianati dalla vegetazione e dai fanghi di ruscellamento. Ricordiamo che gli interventi potrebbero essere anche immediati, utilizzando l’Istituto della somma urgenza, che, com’è noto, rappresenta la chiusura del sistema giuridico perfino in assenza di risorse economiche. Ma abbiamo qui citato solo alcune delle numerose problematiche e solo pericoli per l’incolumità e la sicurezza pubblica, tutelata anche dalla responsabilità penale degli amministratori.
Piuttosto che avvertire solo i cittadini dei pericoli, ovvero chiudere le attività scolastiche e didattiche ad ogni allerta meteo, sarebbe, insomma, doveroso agire per eliminarli.
Il referente -Fernando Zanni