Gentile direttore,
lontano, come sempre, dai rumori della politica e della falsa notorietà, immerso per fortuna, nelle pause lavorative, nel mondo del verde tra alberi e animali, ingiustamente detti irragionevoli, allo esplodere tra i media della notizia della compravendita in quel di Cassino di un neonato, acquistato a rate mensili per € 25.000,00 e al venir fuori della notizia, riportata dalla stampa, dell’adozione da parte di due esseri di sesso maschile di un neaonato, fatto nascere con l’espediente del fitto di utero materno da parte di una madre biologica, mi rivolgo a lei, per sapere se sono io fuori di senno o se ci troviamo in un contesto di società malata o schizofrenica.
Che cosa è questa sindrome di maternità ad ogni costo?
Compravendita di neonati, ovuli messi in frigorifero dopo essere stati fecondati e utilizzati in parte come embrioni e, una volta selezionati, fecondati in vitro, utilizzati e altri destinati a ben altro fine, nascite con l’espediente di un utero preso in locazione, nascite, a volte, di tre o persino di sette bimbi, subito messi in incubatrici, bimbi selezionati a piacimento magari con occhi verdi, blu o scuri, stanno ad indicare non solo il disprezzo di ogni valore divino, di violazione del mistero dell’amore e della nascita, ma un imbarbarimento della società.
Perché accade tutto questo disastro? Secondo me e non so se Lei è di accordo, il tutto ha origine col dopoguerra, quando cedono ad uno ad uno i pilastri, sui quali poggiava la nostra civiltà: Dio, Patria, Famiglia.
Il Cristo, simbolo della nostra civiltà ed Essenza di ogni valore, viene messo in discussione e a volte viene impunemente violentato, venendo rimosso da alcuni edifici pubblici. La bestemmia, punita all’epoca con diecimila lire di ammenda, non è più reato. Il tutto in virtù di un falso buonismo, malattia, che purtroppo, ha contagiato anche alcune fette di cattolicesimo, quelli che vogliono favorire il dialogo interreligioso.
La parola Patria per lungo tempo è stata bandita dal nostro vocabolario e sostituita con il logo paese, che indica una mera espressione geografica o topografica.
La famiglia, una volta sacra, perché era la Patria nel cuore, oggi è in coma.
Esistono variopinte famiglie: quella di fatto tra compagni e compagne, quella che somiglia al progetto della Rosy Bindi e che va individuata in non si sa bene quale progetto, quella praticata da alcuni nostri soloni, che hanno la faccia tosta di fare reprimende a qualcuno, mentre nel loro curriculum contano due o tre famiglie e rispettivi cognate e cognati.
Sul punto non ritiene Lei che l’unica famiglia legittimata sia quella prevista dalla Costituzione, e deve essere quella tra un uomo e una donna?
A questa vi è una variante ed è quella discendente dal sacramento religioso, che risulta costituzionalizzata con il riconoscimento dei patti lateranensi, di cui all’articolo7, con il requisito pattizio di quest’ultimi ed al di fuori di questo schema, tertium non datur!
Ma, come se ciò non bastasse, in questi giorni è venuta fuori una sentenza della Suprema Corte, che giustamente nega riconoscimento ad una sentenza della Sacra Romana Rota che annullava un matrimonio durato venti anni, perché, al momento del contratto, uno dei coniugi aveva nascosto all’altro che non poteva avere figli.
La Sacra Rota evidentemente annullava perché, essendo il matrimonio una congiunzione hominis et femminae ad filios procreandos, era in tal modo venuto fuori un vizio tale da rendere nullo il vincolo. Ma a questo punto Le domando, caro direttore: proprio coloro che dovrebbero tenere fermo il principio del”quod Deus coniuxit, homo non separet” (ciù che Dio ha congiunto, l’uomo non può separare) vengono a favorire con un tale espediente la separazione di esseri congiunti col sacramento?
La confusione è totale. In tale caso lo Stato ha sanato tutto per ragioni di ordine pubblico.
A questa grande confusione si può porre riparo?
Si può procedere ad una restaurazione, solo emarginando la cultura atea e marxista da decenni in forte abbraccio con una fetta di cattolici, quelli che si proclamano ”adulti” in un connubio cattocomunista, fonte di tanti guai e disastri.
Vi sarà un momento di riscatto?
Antonio Zarone
Caro Avvocato,
Non so, anzi non credo, che la mia opinione possa contribuire per dare risposte ai gravi e pesanti interrogativi da lei così brillantemente esposti, certo è che anche io ho forte nostalgia di quei grandi valori che lei ha così nostalgicamente richiamati e cioè Dio, Patria e Famiglia. Caro avvocato, più anni passano e meno saranno purtroppo i testimoni dell’altra Patria e dell’altra famiglia. In quanto a Dio, temo che tra poco ci toccherà lottare per difendere la nostra fede !
Non voglio sottrarmi ai suoi interrogativi ma, ritengo che la sua lettera non può essere indirizzata solo a me, anche perchè giungerei forse, anzi certamente, alle sue stesse conclusioni. Le sue considerazioni sono patrimonio di chiunque vorrà dedicare un pò del proprio tempo a leggere la sua dotta lettera, riflettere e magari partecipare ad un civile e pubblico dibattito, e perchè no, anche su questo stesso giornale.
La ringrazio di cuore e le testimonio la mia più profonda stima e riconoscenza
Antonio Guttoriello