Su dieci persone che purtroppo muoiono a causa del coronavirus, in circa sette casi si parla di uomini e solo nel 30 % di donne. Più o meno, con qualche punto percentuale di variazione, la situazione è questa. Le donne sembrano essere più forti rispetto il virus. Tra le ipotesi che provano a spiegare la maggior resistenza delle donne ci sarebbe indubbiamente una predisposizione genetica, legata in particolare al cromosoma X. Le donne hanno un corteo cromosomico caratterizzato da una doppia X mentre nei maschi la coppia di cromosomi sessuali è XY. Questa differenza cromosomica potrebbe determinare la quantità di una specifica proteina, chiamata ACE2, che rappresenta in qualche modo la “chiave d’aggancio” del virus alle cellule polmonari e non solo. Ma la donna sembra avere una maggiore disponibilità verso la proteina ACE2, riuscendo comunque a difendersi. L’ altra ipotesi è legata a dei fattori di tipo ormonale che sembrano avere una funzione protettiva per le donne. In questo senso l’attenzione dei ricercatori si concentra sugli ormoni estrogeni che possono in qualche modo influenzare la risposta difensiva della donna verso il virus. La risposta difensiva è un insieme di meccanismi che passano attraverso diverse famiglie di linfociti, i primi anticorpi specifici e i fattori dell’infiammazione che hanno il compito di amplificare le reazioni protettiva, sono migliori nelle donne.
Sara Finocchi