Non ci sta il signor A.L. che da tempo combatte una guerra all’abusivismo commerciale praticato, a suo dire, da tutti coloro che durante la settimana occupano arbitrariamente il marciapiede ed anche parte di via Garibaldi per esporre le loro mercanzie fatte di prodotti dell’agricoltura paesana.
Non sono solo parole al vento, le argomentazioni utilizzate dal signor X sono tutte ben elencate in un esposto inviato al signor Prefetto, al sindaco di Teano, all’UOPC, agli assessori competenti per le materie specifiche ed a tutti chiede di sapere a che titolo questi occasionali ed ambulanti operatori commerciali occupano il suolo pubblico, se pagano qualche tributo, se sono autorizzati, se rispettano le condizioni di igienicità previste per legge, insomma hanno tutte le carte in regola per continuare la loro attività in dispregio delle regole della concorrenza e di quelle previste dal regolamento comunale.
In pratica, quello che ci è sembrato di capire, leggendo l’esposto inviato agli indirizzi sopra riportati che un appunto e neanche troppo velato, viene rivolto verso alcuni esponenti della Polizia Urbana che avrebbero, secondo lo scrivente, disatteso ai loro obblighi di controllo e repressione seguenti a precise segnalazioni. Per quest’ultimo rilievo lo scrivente chiede di verificare se non siano passibili di provvedimento per aver disatteso le loro responsabilità.
Ci sono negozianti di frutta e verdura che sostengono spese di mantenimento del negozio, tasse e tributo per lo smaltimento dei residui, scontrini fiscali e quant’altro che non reggono alla concorrenza di chi invece occupa il suolo pubblico, non è sottoposto a controlli fiscali, al netto di spese di gestione che naturalmente possono praticare prezzi più accessibili. Una vera e propria concorrenza sleale autorizzata.
Ma, e questa è una notizia appresa fuori mano, sembra addirittura che in un paio di occasioni specifiche segnalazioni rivolte agli uomini del locale Comando di Polizia Urbana siano state volutamente trascurate assumendo anche atteggiamenti che in qualche caso hanno sfiorato la vera e propria strafottenza, mentre invece maggiore sensibilità sembra abbiano mostrato alcuni rappresentanti dell’amministrazione intervenuti in sostituzione dei vigili per rimuovere le denunciate irregolarità.
L’interlocutore ci tiene a sottolineare che l’esposto non è solo rivolto contro le cosiddette donnine dello scampolillo ma anche verso quelle postazioni munite anche di furgoncino al seguito
che occupano addirittura anche il piano stradale producendo il restringimento della carreggiata con conseguente pericolo per i pedoni.
C’è crisi, i bilanci familiari sono in sofferenza e quando esce per la spesa, la massaia non si preoccupa se la verdura è esposta su di un marciapiede o in un negozio debitamente attrezzato. Questo è il vero problema.
Rosa Chirico