Nel Consiglio Comunale del 27 /11 si è discusso tra l’altro della situazione edilizia e degli avvisi di garanzia notificati ad alcuni politici e tecnici comunali.
I consiglieri di opposizione hanno chiesto le dimissioni del Sindaco, coinvolto in prima persona assieme a suoi stretti congiunti nello scandalo.
Il Capogruppo di maggioranza ha replicato dicendo che :” E’ meglio il peggiore dei Sindaci al miglior Commissario Prefettizio”.
L’affermazione desta sgomento e va ad aggiungersi ad altra discutibile dichiarazione resa nella seduta consiliare del 17 marzo 2009 quando il medesimo rappresentante di maggioranza concluse il proprio intervento asserendo che:” la colpa era di coloro che avevano denunciato gli illeciti “.
La posizione assunta dalla maggioranza attraverso il suo portavoce è grave, e non può essere condivisa.
Forse sarebbe stato più giusto affermare che un avviso di garanzia non costituisce prova certa di colpevolezza e che non esiste alcun obbligo giuridico a rassegnare le dimissioni.
Ma che il peggior Sindaco è preferibile al miglior Commissario Prefettizio è affermazione pericolosa, perché può ben essere intesa nel senso che è preferibile ad es. un Sindaco mafioso ad un Commissario del Governo.
Intanto và subito chiarito che il Commissario non è un organo che compete con il Sindaco nel governo della città, ma è un delegato del Prefetto (autorità che rappresenta lo Stato sul territorio) che viene nominato qualora vengano meno i presupposti di governabilità della città.
Ritornando al caso Teano, le accuse mosse dalla Procura sono di una certa gravità e le dimissioni richieste rispondono piuttosto ad un principio di carattere etico-morale , posto che l’Amministrazione in carica ha dato prova di non aver saputo gestire in modo adeguato il territorio.
In particolare deve rilevarsi che non v’è stata alcuna azione di indirizzo politico volta alla programmazione urbanistica del territorio, azione che avrebbe consentito occasione di crescita e di sviluppo per l’intera comunità.
In ragione di questa precisa responsabilità politico-amministrativa deve essere letta la richiesta di dimissioni del Sindaco, non anche in ragione di eventuali responsabilità penali che restano nella sfera privata e personale di chi eventualmente ha commesso reati.
La responsabilità dell’Amministrazione è dunque prima di tutto politica, e colpisce tutti coloro che l’hanno sostenuta e continuano a sostenerla nella sciagurata gestione del territorio avutasi fino ad oggi.
In questa ottica si legge meglio anche la responsabilità diretta di coloro che all’epoca dei fatti avevano la delega all’Urbanistica e che perciò avrebbero dovuto esercitare un preciso controllo sulle vicende urbanistico-edilizie.
A volte forse, prima di parlare, sarebbe meglio contare fino a dieci
Catone