Signor Vigile sa dirmi perché hanno interrotto l’erogazione dell’acqua? “E io che ne so. Non abbiamo notizie in merito”. Questo non è un episodio isolato, si verifica ogni volta che viene meno, inavvertitamente, l’erogazione dell’acqua potabile. A qualunque ora della giornata e per una durata indefinita.
Nessuno che sappia dare una spiegazione. I vigili urbani che normalmente, almeno nelle città dove questo servizio viene reso completamente e non solo per la parte sanzionatoria, cadono sempre dalle nuvole, quasi come loro non vivessero la nostra stessa realtà. Loro dovrebbero pretendere dagli uffici competenti di avere notizie aggiornate per potere rispondere ai cittadini i quali, soprattutto il sabato, non sanno a chi rivolgersi. E questo non è un servizio di albergo a cinque stelle è semplicemente una elementare norma di rispetto nei confronti del cittadino, non suddito.
Vigili a parte comunque, la situazione sta diventando insostenibile perché parliamo dell’erogazione di un bene primario, indispensabile per la stessa vita umana, l’acqua. Cosa sta succedendo in questi ultimi anni a quello che era considerato uno dei fattori di eccellenza della nostra città, cioè l’acqua?
Una volta patimmo la sete perché la nostra acqua veniva emunta per dirigerla verso il litorale domizio, le falde acquifere si abbassarono notevolmente e Teano restò a secco. Poi è venuto il momento dell’arsenico e poi l’acquedotto Campano, poi l’esplosione delle tubazioni in varie parti della città, ora da un po’ di tempo in qua si registrano continue interruzioni nell’erogazione dell’acqua per cause elettriche, questo è quello che si è riusciti a sapere.
Dei tecnici comunali e degli assessori al ramo nessuna notizia. Sono scomparsi tutti dalla circolazione, non ritengono di fornire un minimo di spiegazioni. Una interruzione la si può comprendere, già due o tre in pochi giorni, sempre motivate con problemi elettrici, pongono un problema strutturale che andrebbe affrontato con un diverso impegno.
A chi giova una situazione di precarietà? Questa è la domanda che la gente si pone e la rabbia per le mancate risposte, oltre al disagio pratico ed anche economico (immaginiamo i danni per gli esercizi commerciali) fanno diventare incandescente l’atmosfera e non ci riferiamo solo al clima.
Dalla valutazione di questi particolari che si costruisce l’immagine di una città, del livello della qualità della vita, che, per tutti questi elementi, è arrivata ad un livello veramente molto basso, che più basso non si può.
Antonio Guttoriello