Questo mese vogliamo raccontare degli usi e costumi, che sono di voga dalle nostre parti, ma non solo da noi. Qualche tempo fa, già è stata trattata ed illustrata la figura dello “nghiummatore”, che nel vocabolario napoletano, identifica la persona che si presenta all’ora di pranzo/cena, senza essere stato invitato, e che inevitabilmente per educazione del padrone di casa, viene invitato. Nello specifico, si parlava di quelle persone che sono letteralmente “in agguato” nei pressi dei bar e che, con modi fulminei, si fiondano all’interno subito dopo aver visto qualche loro conoscente entrare. Si sa, la regola del “buon vivere” vuole che chi è già all’interno, offra all’ultimo arrivato un buon caffè.
Ma se la figura dello “nghiummatore” è una figura che alla fine non fa male a nessuno, potete sempre far finta di non averlo visto, abbiamo avuto modi di sperimentare che dalle nostre parti, lo scarico delle merci per il rifornimento dei negozi, può avvenire stranamente ad ogni ora, e quindi l’area antistante l’esercizio commerciale deve essere sempre sgombra.
Ci è capitato, più di una volta, di parcheggiare davanti a qualche esercizio commerciale che, per ovvie ragioni, non menzioniamo. Meglio ancora se a parcheggiare è qualche tranquilla signora. Ebbene, in alcuni casi, nonostante ci sia il cartello “Parcheggio riservato ai clienti”, ci siamo chiesti se quell’area adibita a parcheggio sia pubblica o privata. Il motivo ? Embè, provate a parcheggiare la vostra auto in prossimità di qualche negozio con tali caratteristiche. Attendete qualche minuto prima di scendere, per dare modo a chi vi osservava dall’interno del negozio di capire se siate o meno suoi clienti e principalmente se siate intenzionati ad andare da lui. Come d’incanto, noterete all’interno dell’esercizio che il proprietario dello stesso e qualche suo aiutante si diranno qualcosa. Immediatamente dopo, uno dei due uscirà e dall’uscio della porta, e con modi più o meno educati pronuncerà il classico: “Vi trattenete molto? Sapete com’è, attendiamo il camion che venga a scaricare!”. Ci sono quelli che, presi dal buon senso si rinfilano in auto e la spostano. Allo stesso tempo però, ci sono quelli che non si fanno passare la famosa “mosca sotto al naso”, e come si suol dire “’mpostan ‘a questione”. Ovviamente il nostro esercente, abituato “a pesare a vista” i propri avventori, potrebbe anche sbagliare la propria valutazione. Ma se voi eravate intenzionati ad andare proprio da lui, vi avrebbe fatto parcheggiare lo stesso ? E che figura avrebbe fatto, se voi fosse stati dei turisti ? Ma se quell’area è veramente riservata ai clienti, pagherà all’ente comunale il dazio dovuto ? Mah !
Un altro modo di fare per evitare che qualcuno sosti con la propria auto davanti a qualche negozio, è quello di mettere in bella mostra, proprio in mezzo alla strada, un cartone, una cassetta vuota, una sedia. Un modo come un altro, per indicare che in quel punto si potrebbe parcheggiare, ma qualcuno ha deciso che la sosta è comunque vietata. Quegli oggetti messi così a bordo del marciapiede, vi fanno intendere che lì potete sempre parcheggiare, perchè non c’è alcun divieto, ma sarebbe preferibile non farlo: ci potrebbe essere qualcuno che deve scaricare !!!!
Per finire, ci sono poi quelli che nonostante tutto, si fermano accendono le quattro frecce e parcheggiano ovunque. Come se l’accendere simultaneamente i quattro indicatori di direzione li esoneri dal rispetto di ogni codice stradale. Costoro, a quanti provano a fargli notare che la loro sosta è al limite della correttezza, rispondono candidamente: "un minuto e me ne vado!".
Che dire ? Incoraggiamo gli automobilisti a lasciare la propria auto in favore di una sana passeggiata. A quei commercianti in attesa del camion che scarichi, suggeriamo d’inventarsi qualche altra scusa. In fin dei conti quello spazio non è il loro, e quanti pagano l’occupazione del suolo pubblico per evitare la sua occupazione, non sono meno furbi di loro, ma hanno semplicemente maggior rispetto della collettività.
Luciano Passariello