La Pirotecnia è condannata a morte e ne abbiamo avuto conferma con il discorso di domenica 26 aprile del Presidente Conte. Mai una volta é stata menzionata e mai in un decreto abbiamo ricevuto istruzioni di cosa fare.
Premesso che non è facile gestire un’emergenza come questa, e ne abbiamo una idea. Lo abbiamo visto prima in Cina, poi nel nostro paese quando sia duro lottare contro il Covid-19.
L’Italia ha una lunga e gloriosa tradizione nel settore dei fuochi d’artificio. Dopo la Cina, è l’Italia che produce più fuochi per l’Europa e per il Sud America.
Ogni anno durante il periodo di Natale, siamo costretti a scontrarci con ordinanze scellerate che mettono al bando un settore che muove milioni di euro. Ora… La stagione estiva è saltata. Diciamolo. Perché il presupposto degli spettacoli, è avere un pubblico che li guarda. E avere un pubblico, vuol dire assembramento
Se il cielo è il nostro palcoscenico, il popolo è la nostra platea. Dunque assembramento
Capiamo benissimo di non poter tornare a riempire il cielo con i nostri spettacoli, Capiamo di non essere fondamentali come l’ abbigliamento o i trasporti pubblici, ma dietro al mondo dei fuochi ci sono migliaia di famiglie che vivono di questo. Migliaia di persone che chiedono con dignità di poter lavorare in qualche modo o per lo meno di ricevere una mano. Non chiediamo assolutamente di ripristinare le feste di piazza, sicuro pericolo per la salute pubblica, ma abbiamo bisogno di un aiuto concreto per non far morire una tradizione che regna nel nostro paese da decenni.
A Teano ci sono due aziende di Import Export di fuochi d’artificio, una delle due è la più grande del Sud Italia. Solo a Teano, l’economia di circa 30 famiglie ruota intorno a questo settore.
Che ne sarà se non arriveranno aiuti concreti?
Mai una volta è stato menzionato questo settore. Migliaia di persone lasciate in un limbo, in attesa di capire di che morte devono morire, sospese senza vedere un barlume di speranza,. Un mestiere che non è solo un lavoro. È passione. Ma questo i politici, non lo sanno.
È sporcarsi le mani per miscelare i componenti, è collegare spolette buttati per ore a terra, è sperare nel bel tempo per non buttare all’aria migliaia di euro di prodotti , è fare nottate dagli inizi di settembre fino al 31 dicembre per assicurare a tutti divertimento, è lotta telefonica con i cinesi per controllare che tutto sia giusto e rispetti le norme Ce. È amore. La pirotecnia è amore. E voi continuate ad ignorare il nostro amore.
Maria Flora Grossi