L’estate è alle porte (anche se il tempo il pomeriggio fa i capricci), il cambio dei panni è un must di questo periodo. Scendo in garage, prendo uno scatolo, poi un altro, poi un altro. All’improvviso qualcosa cade. Mi volto. Un tonfo al cuore. Lo guardo, gli sorrido in maniera beffarda con la consapevolezza che ormai è alla mia mercè. Da solo, senza una mano che lo guida, non può fare nulla.
Lui, il temuto, anzi, temutissimo: BATTIPANNI.
Quanti rombi mia madre ha stampato sul mio povero popò. E quante gliene abbiamo dette a scuola a quel coso di vimini. Chi non lo ricorda? Chi non lo ha vissuto sulla sua pelle (in tutti i sensi)?
I giovani di oggi ignorano la sua esistenza e la sua doppia funzione. Purtroppo per loro, non è stata ancora inventata la APP “My battypanny” scaricabile sui loro smart-phones.
Sono tante le cose che i giovani di oggi non sanno. Frequento molto i giovani, vista la mia giovanissima età, e spesso mi rendo conto che ad alcuni manca una buona dose di mazzate distribuite con battipanni a manetta.
Urlano, bestemmiano, fumano già in tenera età, bevono come i cammelli ma non la salutare acqua, stanno sempre attaccati ai dispositivi elettronici più svariati senza comunicare tra loro (e senza salutare il prossimo).
Quando ero piccola, se un anziano mi sgridava, diventavo bordeaux e non fiatavo, se non per chiedere scusa. Oggi se ti permetti di dir loro qualcosa, ti becchi un sazio Vaffa senza nemmeno diritto di replica.
Possiamo affidarci ai giovani, visto che sono loro il nostro futuro? Beh … io qualche dubbio ce l’ho.
Ovviamente, non faccio di tutta un’erba un fascio, poiché, spiccano l’impegno degli allievi della Musokan (guidati da Gioia e Salvatore che si sono da poco cimentati nel Musokan Action Day) o dei boy scout, sempre presenti attivamente o ancora del gruppo ACR di Daniela Laurenza che sta sempre ad organizzare qualcosa per animare il paese.
Lodiamo ed apprezziamo dunque tutte queste iniziative. Lavorare con i giovani non è facile, ma per fortuna qualcuno lo fa.
I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.
Sandro Pertini, Messaggio di fine anno agli Italiani, 1978
Maria Flora Grossi