Dopo quattro giorni dalla chiusura dei seggi e dopo una gara elettorale che è sembrata a tratti in salita, Joe Biden sarà il 46esimo Presidente degli Stati Uniti. Terminano così i quattro anni in cui la più grande democrazia al mondo si è chiusa in un nazionalismo esasperato che ha finito per isolarla dalla comunità mondiale. Materializzandosi al contempo l’incubo di Trump di passare alla storia come il presidente da un solo mandato, travolto da una pandemia le cui conseguenze sono state sottovalutate, ma anche da un modo tutto personale di interpretare il ruolo di leader. Al fianco del nuovo Presidente Biden, Kamala Harris, la prima donna afroamericana e di origini indiane a ricoprire il ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti d’America. È lei il nuovo volto progressista dell’America. Al candidato democratico mancavano 17 grandi elettori per superare la soglia di 270, ma con la vittoria in Pennsylvania, dove con il 98% dei voti scrutinati ha ottenuto un vantaggio di mezzo punto percentuale e circa 34 mila voti su Trump, ne ha guadagnati 20, arrivando così a quota 273 grandi elettori. Alla fine è anche grazie ai voti degli Stati del Nord (Michigan, Wisconsin e della sua Pennsylvania ) che Biden è riuscito dove Hillary Clinton aveva consegnato la Casa Bianca a Donald Trump. Seppur Biden porta a casa anche un altro risultato non da poco, ovvero la consapevolezza di aver ottenuto il più alto numero di voti di sempre, anche più di quanti ne ottenne Obama, Donald Trump, che anche oggi ha rivendicato la vittoria e si prepara a un lungo contenzioso per contestare il voto. Trump dovrebbe rimanere in carica fino a gennaio dall’anno prossimo. Al netto dei vari ricorsi presentati in diversi Stati e del riconteggio probabile dei voti in Georgia e in Pennsylvania, l’esito delle elezioni andrà confermato prima del 20 gennaio 2021, giorno in cui dovrebbe tenersi l’inaugurazione ufficiale. La cerimonia segnerà l’inizio del mandato di Biden che durerà fino al 2024, anno in cui si terranno le nuove elezioni.
Sara Finocchi