Ma quante persone stanno morendo con il tumore? Qui si muore quasi solo per i tumori? Ormai non è più una domanda, l’espressione delle persone che pronunciano questa frase, quasi sempre a seguito di un funerale a cui hanno appena partecipato, non è quella di chi fa una domanda, no, è un’affermazione. E’ diffusa la sensazione, nella nostra comunità, che ormai la causa di morte prevalente sia quella per tumore maligno, la neoplasia. Se provi a chiedere ad un medico di base, ti risponde che non possiede statistiche precise ma la percezione, la sensazione è che effettivamente, da almeno un decennio a questa parte, l’ incremento c’è stato ed anche notevole, anche se noi restiamo ancora lontani dalle percentuali che si raggiungono in altre zone della provincia e della regione.
Quasi non si chiede più la causa di morte di una persona conosciuta, si va direttamente alla domanda:Dove l’aveva “il brutto male”? Quando se n’è accorto? Come se n’è accorto? Si perché nella psicologia delle persone questa causa di morte spaventa più di ogni altra causa ed allora lo si definisce” Il brutto male”. Fa paura il solo pronunciarlo.
Siamo tutti un po’ più preoccupati e giustamente, per le conseguenze di eventi clamorosi e disastrosi verificatisi negli ultimi tre decenni, ci riferiamo a Cerbobil, allo smaltimento di rifiuti tossici in Campania, ora l’esplosione delle centrali nucleari giapponesi , alle maree nere conseguenza delle esplosioni dei pozzi petroliferi e tanti altri disastri molti dei quali, dubitare è lecito, non ne veniamo neanche a conoscenza.
La situazione reale, quella che emerge dalle statistiche ufficiali relative alla nostra provincia, in effetti fa registrare un incremento del fenomeno ma certamente non dovute a cause dalle quali non ci possiamo in qualche modo difendere. Molto dipende anche dallo stile di vita, chi lo afferma è qualcuno che di queste cose ne mastica ogni giorno. Il dottore Domenico Protano dell’ASL di Caserta ci tiene a sottolineare un fatto non secondario, tra le tante cause o concause, c’è il notevole aumento dei giovani che si dedicano all’alcool ed anche un forte incremento delle giovani donne che cominciano a fumare, in percentuale superiore agli uomini. Spesso sottoponiamo il nostro corpo a sopportare comportamenti alimentari o abitudini di vita che in molti casi si sono rivelate circostanze che, se non lo hanno provocato, certamente ne hanno favorito l’insorgenza.
Il dottore Protano, molto responsabilmente, pur non volendo creare allarmismi, ci tiene a precisare che se è vero che si registra un lieve incremento delle morti per neoplasie, oggi in provincia rappresentano circa il 30 % delle morti mentre il 50% è dovuto a problemi cardiovascolari, è anche vero che si fa poco per prevenirle. Occorre un lavoro sinergico tra tutte le istituzioni che in qualche modo possono intervenire per correggere il nostro stile di vita, attraverso una maggiore informazione e sensibilizzazione, cominciando dalle scuole, ma non solo, tutti hanno il dovere di collaborare in uno sforzo congiunto: le istituzioni, gli Enti locali, le associazioni mediche e farmaceutiche, i distretti sanitari, i media, insomma nessuno può chiamarsi fuori da questo dovere primario.
In conclusione, se è lecito invocare maggiore attenzione da parte dei preposti alla salute pubblica, è altrettanto doveroso cominciare a fare tutto ciò che è affidato alla nostra volontà ed arbitrio personale, non preoccupandoci solo quando perdiamo qualche persona cara o quando leggiamo le statistiche e non autoconvinciamoci che certe cose possano accadere solo agli altri.
Antonio Guttoriello