Le tradizioni cementano i rapporti in ogni comunità, legano indissolubilmente al passato e si assicurano un posto nel futuro. Tra queste si colloca a pieno titolo, vantando una ricorrenza centenaria, quella di S. Silvestro, nata per salutare l’anno vecchio e accogliere, col migliore degli auspici, il nuovo.
In questo caso parliamo della piccola frazione a nord di Teano , Casafredda, dove, per augurare buon anno nuovo , c’è in uso un modo di fare certamente suggestivo. Ebbene sì, ogni anno, in questo giorno, si bussa alle case e si canta alle famiglie, accompagnati dall’organetto, la filastrocca di “Santu Suleviestu”, usanza peraltro fortemente salda nell’entroterra Casertano. E’ per questo che vogliamo proporvi il testo integrale che passa di generazione in generazione da anni immemori, rigorosamente in dialetto, augurandovi un sereno e felice 2016.
Sandro Pinelli
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Santu Suleviestu
Santu Suleviestu e nuie cantammo priestu, oggi è calenne rimane è gl’annu nuovu
Facemmu la festa santa alla vostra signoria, Diu ce la cresce sta bella compagnia.
Santu Salevatore stammi n’casa re barone Barone e barunacciu che fraveca palazzu
N’coppa palazzu ce steva nu sarcenale, i me crerea r’oru e chigliu è de legname.
N’coppa a chella mesa na tovaglia r’oru stesa, n’coppa a tovaglia na cioppa re palomma,
palomma e palummella che ce puort npizzicu carofinu e cannella.
Battesimu re cristu ca prima nascette cristu e po’ cantau ru vagliu Dio ce ru manna stu santu capurannu.
Ru padrone ru ringraziu tantu per i fauri e per i complimenti Comm semm venuti avannu a cca a cient’anni
Buonu prencipiu r’annu e ce ne iammu.
Santo Silvestro Santo Silvestro noi cantiamo presto, oggi finisce domani è l’anno nuovo facciamo la festa santa alla vostra signoria,
Dio benedica questa bella compagnia. Santo Salvatore stiamo in casa di un barone barone e baronaccio che erige un palazzo
Sopra il palazzo si trovava una fascina, credevo che fosse d’oro invece era di legno.
Su quella tavola c’era stesa una tovaglia d’oro, sopra la tovaglia una coppia di colombi, colomba e colombina che porti nel becco garofano e cannella.
Battesimo di Cristo che’ prima nacque Cristo e poi cantò il gallo Dio ci manda questo santo capodanno.
Ringrazio tanto il padrone per averci accolto bene come siamo venuti quest’anno così sia per cento anni buon principio d’anno e ce ne andiamo.