Straordinario trionfo di arti e di pubblico alla quarta edizione della Notte Bianca di Teano, ribattezzata Notte delle Muse che, come insegna la mitologia greca, sono le nove figlie di Zeus e Mnemosyne, ossia la Memoria, che costudiscono tutta la forza e la magia delle espressioni artistiche umane che rivivono eternamente. Ancora oggi.
L’evento è stato organizzato, con il patrocinio del Comune di Teano e dell’Assessorato al Turismo e in collaborazione con la Mia Event e Feder Cral Italia, grazie alle due Pro Loco cittadine “TeanumSidicinum” e “Teano e Borghi”, dirette rispettivamente dai Presidenti Antonio De Simone e Giuseppe Lacetera, che per la prima volta hanno avviato un esperimento di collaborazione proficua insieme. Un esperimento condotto in comune per un unico fine, che ha animato e ravvivato il Centro Storico, il Corso, le piazze e gli antichi portoni dei tanti accorsi in questo affascinante viaggio immerso nel cuore della notte. E in esso, non potevano mancare le specialità culinarie, che hanno consentito alla gente di gustare i prodotti tipici del nostro territorio e non solo nei vari stand allestiti (per quest’ultimi si pensi, ad esempio, alla “Sangrìa”, bevanda spagnola offerta dall’Azione Cattolica Teano), dai primi piatti ai dolci, dalle “pizzelle” al cocomero, dal pesce fritto agli spiedini, e ormai tradizionale è diventata la degustazione guidata di alcuni dei più importanti vini della Campania.
Ad aprire la fitta trama degli spettacoli è l’emozionante visione delle stelle, che si sono potute ammirare con la sapiente esperienza degli Astrofili di Sessa Aurunca, sul grandioso Terrazzo del Loggione. Ma è soprattutto la musica a fare da padrona della serata: oltre ai bar del Centro Storico che hanno ospitato vari complessi, a Palazzo Iannaccone si è esibita la giovanissima Roberta Squillace con il sax, intervallando performance teatrali e poetiche, per poi passare a Largo Zito, dove si sono intrecciate le note melodiose dell’arpa, della tammorra e dello xilofono. E da qui si giunge a Piazza Municipio, che ha visto il tripudio canoro, misto di blues, rock e hit attuali di successo, di due gruppi musicali, prima quello dei Dafne e a seguire quello degli eXe; e a pochi passi, la monumentale Chiesa di S. Francesco ha ospitato un concerto musicale realizzato solo con i tintinnii festosi di piccole campane, a cura di Don Francesco Ferro. E, non da ultimo, piacevolissima e suggestiva atmosfera ha creato la dolce sinfonia dell’intervento musicale del maestro Antonio Pompa, che ha accompagnato i visitatori del Museo Archeologico, che ha aperto eccezionalmente le porte del suo maestoso edificio fino alla mezzanotte.
A intervallare tutto ciò, nelle strade, sono stati i cosiddetti “artisti di strada”, dai muppets al ventriloquo, fino al fachiro e al “Fuego Show”, che con i loro sorprendenti numeri hanno intrattenuto i piu’piccoli e non incuriositi. La pittura ha colorato di tinte variopinte la Sala dell’Annunziata grazie ai quadri di Mario Ronca, artista locale tutto da conoscere con le sue caratteristiche e poetiche rappresentazioni di scorci e particolari del nostro paesaggio. La danza nelle sue molteplici forme ha calamitato gli occhi dei presenti che hanno affollato, numerosi, Piazza Umberto I: alle splendide coreografie compiute dalle ragazze dell’Associazione “Le Muse” (che, già prima, si sono esibite nell’Annunziata) hanno fatto seguito i vorticosi e acrobatici movimenti, a contatto col suolo, del gruppo di Break Dance di fama internazionale “KenefCrew”.
E da qui si prepara l’evento clou della serata, l’invasione del palco da parte della comicità travolgente di Lino D’Angiò, protagonista del cinema e della televisione che ha fatto ridere tutti con le esilaranti imitazioni di personaggi famosi del momento nei loro aspetti più divertenti.
Insomma, è stata una notte tutta da vivere, intensamente, nell’abbraccio infinito di svago e cultura. Una notte in cui la vita è stata l’attrice principale. Una notte per sognarla davvero, la vita e in cui la realtà diventa incredibilmente e fantasticamente sogno.