Primo dispaccio Ansa.
Stamane poco dopo le 11 Cinque operai morti in uno scoppio a Teano Una ventina di feriti, alcuni gravi. La sciagura è avvenuta in una fabbrica di esplosivi. La prima vittima estratta dalle macerie è una donna, carbonizzata, della quale, non si conosce l’identità. Altre tre donne si trovano ora all’ospedale di Teano in grave stato. Esse sono Anna Mesolella di vent’anni, Anna Donatiello di diciannove e Sabina Pilotti di ventisette. Mentre telefoniamo i vigili del fuoco stanno ancora lavorando alla rimozione delle macerie e non è escluso che altre persone vengano estratte senza vita.
Secondo dispaccio ANSA.
Esplode una fabbrica di munizioni a Caserta dilaniate quattro giovani operaie e un tecnico.
. Il disastro provocato dalla caduta d’una cassetta piena di detonatori. Distrutto un capannone. Subito dopo si è sviluppato un incendio che ha minacciato di raggiungere il deposito di polvere da sparo. La popolazione della zona ha creduto, dapprima, ad un’eruzione del Vesuvio. Quattro giovani operaie e un tecnico sono stati dilaniati da una spaventosa esplosione avvenuta questa mattina nella fabbrica di munizioni “La Precisa” di Teano. I danni riportati dallo stabilimento, secondo un primo calcolo, ascendono a circa duecento milioni. La sciagura, avvenuta poco dopo le undici, si è prodotta in uno dei due capannoni della fabbrica, lungo circa cinquanta metri e largo otto, nel quale erano al lavoro una decina di persone. Con un pauroso boato, l’intero capannone – che sorge a cinque chilometri da Teano, nei pressi dello scalo ferroviario, sulla linea Napoli-Cassino-Roma – è saltato in aria. Le macerie sono volate tutto intorno per un raggio di cento metri, mentre un notevole quantitativo di polvere pirica incombusta si è sparsa nella zona circostante. Per gli operai che erano al lavoro non v’è stato scampo. Investiti in pieno dallo scoppio, alcuni di essi sono rimasti completamente dilaniati; altri sono stati estratti dalle macerie più tardi, dai vigili del fuoco, in gravi condizioni. Altre persone che si trovavano nei pressi dello stabilimento, a causa dello spostamento d’aria sono state proiettate lontano rimanendo ferite. Subito dotto l’esplosione – che ha causato danni anche all’altro capannone attiguo ed ha provocato la rottura dei vetri e delle imposte di tutti i fabbricati situati in un raggio di cinquecento metri – .si è sviluppato un incendio – molto pericoloso per la presenza di materiale esplosivo nel secondo capannone – che è stato subito domato, in una rischiosa opera di spegnimento, dalle numerose squadre di vigili del fuoco giunte da Napoli e da questo capoluogo. Dalle prime indagini svolte dai carabinieri e dalla polizia giunti in forze sul luogo della sciagura per presidiare la zona e tenere lontano i curiosi, è risultato che l’esplosione è avvenuta durante il trasporto, dal deposito al capannone, di una cassetta contenente detonatori per bombe a mano. La cassetta è caduta a terra provocando il disastro. I vigili del fuoco e la polizia hanno iniziato subito l’opera di soccorso, mentre nell’ospedale di Teano venivano mobilitati medici ed infermieri. Il primo corpo estratto dal cumulo di macerie è stato quello di una donna, orribilmente carbonizzato: Maria Luigia Capuano, sposata Caianiello, di 25 anni. Poi sono venuti alla luce i corpi di altre tre donne ancora in vita. Sono state trasportate in ospedale dove i medici le hanno giudicate in gravi condizioni. Sono state identificate per Anna Mesolella di 20 anni da Teano, Anna Donaticllo di 11 anni da Sparanise e Sabina Pilotti di 21 anni da Teano. Poi sono stati estratti i corpi degli altri morti, i cui resti venivano pietosamente composti in un casolare di campagna, a poca distanza dal luogo dell’ esplosione. Si tratta delle operaie Clelia Feola di S3 anni, Anna Orciuolo di 28, Sofia Mele di 25 e del tecnico Guelfo Giacinto di 25 anni. L’ultima operaia estratta dalle macerie è stata la ventenne Donatella Tammaro da Teano. La ragazza è stata sottoposta, nell’ospedale di Teano, a diverse trasfusioni di sangue con plasma sanguigno fatto giungere appositamente da Napoli. Altre persone che erano all’esterno del capannone sono rimaste ferite per lo spostamento d’aria, ma le loro condizioni non destano preoccupazione. Scene strazianti sono accadute poco dopo la sciagura da parte dei familiari delle vittime. Alcune madri, fra cui quella del tecnico Giacinto Guelfo che fungeva da capo reparto, aggrappate alle sbarre del cancello d’ingresso hanno invocato disperatamente i nomi lei loro cari. Un drammatico racconto à stato fatto da un’operaia. Maria Di Spirito, di 26 anni, miracolosamente scampata alla sciagura. “E stato spaventoso – ha detto la ragazza, con le vesti lacere e il viso annerito dal fumo della esplosione- Ho visto la grande fiammata arancione, ed ho avvertito un boato. Poi un vento caldo. Ho corso disperatamente”. Scene di panico si sono avute nella zona dell’esplosione. Credendo in una eruzione del Vesuvio molte famiglie si sono riversate nella strada, temendo il peggio. Poi, rassicurate, sono tornate alle proprie abitazioni. Per fare luce completa sulle cause del disastro, sono state ordinate due inchieste: una dalla Magistratura, disposta dal procuratore della Repubblica di Santa Maria Capita Vetere, l’altra, tecnica, ordinata dalla direzione di artiglieria. Lo spolettiflcio “La Precisa” Teano, di proprietà privata, fu costruito due anni fa e vi lavorano circa duecento operai. Lo stabilimento consta di due complessi adiacenti – due grossi capannoni – adibiti l’uno a produzione di materiale bellico non esplosivo “ferramenta, involucri di proiettili e di-bombe”. L’altro – attrezzato per il caricamento dei proiettili. Questa sera le condizioni delle quattro operaie ferite sono sensibilmente migliorate. I funerali delle cinque vittime si svolgeranno domani nella cattedrale di Teano a spese del comune. Il prefetto dì Caserta, che è stato fra i primi a giungere sul luogo della sciagura, ha disposto l’erogazione di sussidi a favore delle famiglie delle vittime.