Ormai è passato un anno dalle europee 2019, Salvini alle urne fa il pieno, annienta gli alleati di governo doppiandoli quasi e, come spesso accade, quando si arriva in cima, continuare rimanerci difficilissimo.
E fu così che il buon Matteo inizia ad infilare una serie di passi falsi che, a poco a poco, vedono il suo successo sgretolarsi ma, andiamo un passo alla volta.
Il primo piede in fallo lo mette aprendo la crisi di governo, convinto di poter monetizzare il successo elettorale ma, evidentemente mal consigliato, non aveva fatto i conti con la sete di potere e di poltrone di 5stelle e Pd che, pur di non andare alle urne, si ripuliscono il volto delle reciproche offese e, creano un nuovo governo che chiamarlo accozzaglia potrebbe sembra un complimento.
Questa mossa inizialmente, nonostante il potere perso, sembra giovare al buon Matteo che, cavalcando la rabbia di tanti sostenitori pentastellati delusi e democratici quanto meno basiti, continua a crescere nei sondaggi.
Matteo continua a chiedere a gran voce le elezioni ma, si sa, scricchiolando scricchiolando, la legislatura va portata a termine, le future elezioni potrebbero fare molti trombati quindi, meglio non rischiare,
Tra un post su fb ed un appello al suo elettorato, si arriva a febbraio 2020, il mese che ha cambiato la vita di tutti i noi con l’arrivo del CoronaVirus.
Qui, inizia il vero declino di Matteo Salvini, inizia ad inanellare una serie di uscite infelici da record.
La gente che fino a poco prima gli vomitava bile ed odio sui social, iniziano ad ignorarlo sempre di più perché la nuova moda è la virologia.
Siamo tutti impegnati ad ascoltare i vari Galli, Arcuri, Brusaferro e Locatelli.
E lui che fa? Deve alzare il livello di scontro, deve tirar fuori dal cilindro il coniglio vincente e che ti fa? Sponsorizza , in ottima compagnia con l’altro fenomeno Zingaretti, gli aperitivi in comitiva, poco dopo i morti e i contagi non si contano e allora, lui che fa? Sposta l’attenzione su Conte che, con mille difetti, si trova comunque a gestire una situazione assurda con una coalizione imbarazzante e circondato da poche persone di spessore e, del resto si sa (Gli Usa ce l’hanno insegnato) quando la barca è in tempesta ci si stringe intorno al comandante, infatti, Conte schizza nei sondaggi e lui continua a scendere, fino ad essere quasi doppiato dal premier che, in una conferenza stampa, trova anche (inopportunamente secondo me) il tempo di sbeffeggiarlo sul mes.
Ma Matteo non si ferma, no, lui continua e va avanti, gli attacchi al governo sono ormai con cadenza giornaliera, molte volte condivisibili ma come sempre con modalità poco opportune, organizza manifestazioni di massa che, con una pandemia in corso, non è una scelta geniale e, il mitico Matteo li, inizia con le uscite Top.
La prima nel farsi fotografare con una sostenitrice abbracciata e con la mascherina abbassata.
Basterebbe ammettere la disattenzione ma, lui no, raddoppia facendosi infinocchiare da quel volpone di Floris che altro non aspettava.
Una persona ravveduta, dopo questi scivoloni, si sarebbe preso almeno una settimana di ferie ma, lui no, superMatteo raddoppia, infatti si presenta alla conferenza stampa del governatore del Veneto Zaia su questo batterio killer che porterebbe alla morte bambini e, lui che fa? Ascolta commosso? Ascolta e si indigna? No, fagocita ciliegie come al bar con gli amici.
Caro Matteo, le tue giravolte le abbiamo capite tutti, ma, non tutti hanno ancora capito che, il tuo vero antagonista…. Sei tu stesso!
Marco Guttoriello