Le dimissioni di un Segretario Generale di un comune sono un fatto all’ordine del giorno. Poiché la nomina del Segretario comunale avviene per decreto sindacale, è chiaro che spesso, ma non sempre, le sorti di un Segretario sono legate al sindaco che l’ha nominato. Questo accade sia perché il nuovo sindaco vuole riservarsi la possibilità di scegliere il vertice apicale della sua struttura amministrativa e sia perché nel corso degli anni si crea inevitabilmente una sorta di lecito compromesso che garantisce la convivenza tra due settori con responsabilità ben distinte.
Le dimissioni dell’attuale Segretario Generale, avvocato Anna Maciariello, hanno suscitato grande scalpore nella città, vuoi perché non è di tutti i giorni che c’è qualcuno che si dimette e vuoi per le modalità con le quali i protagonisti della vicenda ( ma al momento è giusto parlare al singolare) hanno gestito questa circostanza.
In pratica stupisce il fatto che una lettera di dimissioni del secondo livello nella gerarchia comunale contenga affermazioni tanto gravi quanto preoccupanti. Stupisce che il sindaco della Città, destinatario della missiva, sia venuto a conoscenza del contenuto della stessa attraverso gli organi di stampa. Non stupisce il silenzio del Primo Cittadino il quale evidentemente di fronte ad accuse così pesanti, vuole riflettere bene sul da farsi e probabilmente consultarsi prima con i suoi più stretti collaboratori.
Poteva usare la dottoressa Anna Maciariello una procedura diversa? Certamente sì, come per esempio lasciare alla lettera solo la decisione delle sue dimissioni e poi con altra lettera, meno ufficiale o attraverso un colloquio a quattr’occhi, far valere le proprie ragioni. La pressione emotiva ha probabilmente prevalso sulla prudenza o invece si è volutamente utilizzato un mezzo che equivale ad una dichiarazione di guerra bella e buona?
Le opinioni sull’intera vicenda sono discordi, c’è chi, come le opposizioni presenti nel consiglio comunale, valutano positivamente la situazione venutasi a creare, perché la ritengono l’occasione per fare chiarezza su alcune vicende come “ il tentativo di imbavagliamento usato nei confronti delle minoranze sulla ipotesi che molti degli atti firmati dalla Segretaria fossero illegittimi” affermazione raccolta dalle rappresentanti Nella Lonardo e Rosaria Pentella del gruppo facente capo a Valerio Toscano, oppure, come afferma il capogruppo Giovanni Scoglio secondo il quale per la gravità delle affermazioni contenute nella lettera di dimissioni, circa le notizie di possibili illeciti amministrativi compiuti dall’amministrazione Di Benedetto, il caso andrebbe sottoposto alla valutazione della Regione e della Prefettura.
Il Sindaco per il momento tace, solo qualche dichiarazione che la dice lunga sul suo stato d’animo, sorpreso (Ma se la dottoressa Maciariello aveva tanti dubbi sulla legittimità degli atti che ha firmato, perché lo ha fatto?) certamente amareggiato perché vede in questa azione un tentativo di bloccare l’azione di rinnovamento e cambiamento da lui avviato soprattutto all’interno dell’Ente. Qualcuno addirittura ipotizza una possibile strumentalizzazione della vicenda da parte di chi, all’interno della struttura comunale, non ha per niente digerito il nuovo corso imposto da Di Benedetto al quale si contesta la volontà di rimuovere posizioni di rendita da anni consolidate e fortificate.
Figueras