Ricevo, in qualità di Direttore, (e questa volta devo usare la prima persona) dal nostro affezionato Lettore e Concittadino Luciano Passariello, una lettera molto garbata, ma allo stesso modo, molto sofferta. E qui, l’empatia gioca un ruolo preminente. La lettera, altro non è che la descrizione dettagliata degli eventi che hanno caratterizzato la nottata dell’ultimo Consiglio Comunale. Atmosfere, fuori e dentro il Palazzo di Città, descritte con una minuzia ed un’analisi dei particolari, degni di un pittore naif. Andiamo al dunque senza annoiare più di tanto i nostri affezionati Lettori. “Lungo il tragitto, da casa a Piazza Municipio, il nulla. Il vuoto spinto. Qualcuno ha provato ad attribuire al Covid quel silenzio quasi irreale. Possiamo garantire, che è sempre stato così. Durante le nostre passeggiate serali, a spasso con il nostro fido amico, non abbiamo mai incontrato esseri umani lungo il Corso”. Ebbene, caro Luciano, né più, né meno quelle sensazioni da Day After che percepiamo noi quando veniamo, spesso, a Teano con la speranza di incontrare qualche “vecchio” amico. E riflettiamo……angosciati. Il nostro Luciano, giunto alla “Casa” Comunale, viene accolto da un perfetto sconosciuto deputato a misuragli la febbre. “Possibile che non abbia uno tesserino identificativo ? Forse è troppo chiederlo…”. Identificazione, segno di identità e di appartenenza? Ma se per giungere a Teano o al Suo Centro Storico non ci si è mai prodigati per apporre uno straccio di segnaletica! Gentile Luciano mi sapresti indicare, a me potenziale turista, dove devo recarmi per visitare il Museo Archeologico? ”….. ci siamo chiesti come sia stato possibile che un’assemblea di stimati professionisti e non, eletti dal popolo si possa essere ridotta ad avere un comportamento indecoroso e scandaloso nei confronti di chi ha riposto in loro la propria fiducia: Maggioranza, Minoranza, Sindaco, Presidente e Veline, nessuno escluso”. Continua il “credulone” Luciano. Comportamento indecoroso e scandaloso? Caro Luciano, hai mai letto di qualche saluto di “benvenuto” da parte del Sindaco al nuovo Direttore de Il Messaggio”. Non al Direttore, in quanto persona, ma per il buon andamento di un Organo di Informazione della Città. Qui non si parla di indecoroso o scandaloso, ma di semplice “buona creanza”. E andiamo avanti. Purtroppo il buon Luciano non se ne fa una ragione “In tutti gli articoli pubblicati in ogni dove, nessuno ha posto l’attenzione su questo punto alla base di ogni forma di educazione, senso civico e rispetto dei luoghi e delle istituzioni, prim’ancora dell’approvazione di una delibera o di un bilancio. VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!”. Ora, qui, parlando di “articoli pubblicati”, caro Luciano, dovresti sapere che un Quotidiano dovrebbe fungere da Organo di Informazione, di Cronaca Politica, Giudiziaria, Cronaca bianca o nera, non può assurgere a “Pedagògo di Educazione Civica”. Si suppone che l’Educazione Civica, la buona “creanza” siano già in dote a chi vuole assurgere a politico, ad amministratore di na Città.
Anche perché, potremmo urtare la suscettibilità di quegli “stimati professionisti” che tu citi nella tua lunga esposizione (espiazione)! Come avrai letto, più di una volta, da queste pagine, preoccupandoci degli amministrati (cittadini), abbiamo esortato alla Comunicazione Istituzionale, alla Comunicazione Empatica, ad esempio, etc. etc.. Ben consapevoli che “lavar la testa all’asino, si spreca acqua e sapone”. Comunque, promesso, non demorderemo sulla “buona creanza”, né tantomeno sulle regole istituzionali. Per concludere, però, ti lascio con qualche pillola di storia in materia. “…….ingovernabili e ingovernati non dico soltanto nel senso dell’efficienza; intendo soprattutto nel senso di un’idea del governare, di una vita morale del governare”. La frase fu attribuita allo statista Giovanni Giolitti forse in virtù del discorso che tenne alla Camera dei Deputati il 4 febbraio 1901. Ed ancora, quando nel 1932 il giornalista tedesco Emilio Ludwig, dopo sei mesi di permanenza in Italia per scrivere un libro sul nostro Paese e il popolo, andò ad intervistare Mussolini, gli chiese: “Ma deve essere ben difficile governare gente così individualista ed anarchica come gli italiani!”, Mussolini rispose: “Difficile? Ma per nulla. E’ semplicemente inutile!“ (“Colloqui con Mussolini” di Emilio Ludwig – Milano – A. Mondadori – 1932). O, per dirla alla Angelo Manna: “‘O popolo chesto vo‘”. Ne parleremo, ne parleremo caro Luciano.