Caro Direttore, ci risiamo, nonostante non abbia preventivamente informato gli “amici” di questa mia personale iniziativa, se possibile, chiedo nuovamente ospitalità sulle pagine del “nostro” giornale (perdonerà ma tutta la cittadinanza lo considera un bene comune).
Se è vero che le elezioni, siano esse politiche o amministrative, di norma, obbligano i candidati a formare liste coerenti con l’area d’appartenenza e gli elettori a votare seguendo la stessa logica, va detto che a livello locale tale schema andrebbe superato in virtù dell’amore che unisce l’intera cittadinanza, indipendentemente dalla fede politica, per la Città di Teano. All’indomani della lettera pubblicata sulle pagine di questo giornale, in cui proponevo di formare una lista civica che al primo punto del programma prevedesse la dichiarazione di dissesto finanziario da parte dell’Ente, ho ricevuto da più parti critiche (anche di “amici”) che evidentemente hanno mal interpretato il messaggio. Per sgombrare la mente da ogni dubbio mi preme sottolineare che non sono un disfattista ma un realista! Il genitore che denuncia il figlio delinquente, dopo aver tentato in tutti i modi d’educarlo al giusto, forse non lo ama?
Posto che dagli anni ottanta ad oggi il nostro Comune, tranne che per l’amministrazione Di Benedetto, è stato per lo più amministrato dalla famiglia Picierno, prima con la Democrazia Cristiana (1988 – 1990), poi con il Partito Popolare Italiano (1995 – 1999), poi con l’Ulivo (2003 – 2008) ed infine con il Partito Democratico (2008 – 2013), cui va ascritto anche il triennio D’Andrea (2018 – 2021) che, in quanto a danni, ha fatto scordare a molti la tragedia pandemica, serve ora un cambio di rotta. Mi permetto di insistere sulla dichiarazione di dissesto finanziario e sulla formazione di una lista di larga intesa (da destra a sinistra passando per il centro e per quanti non sono schierati politicamente) atta a realizzare tale scopo, perché solo attraverso la revisione ed il riequilibrio dei conti si potranno realizzare i progetti futuri. In questa eventuale fase transitoria, facendo appello al cenacolo di menti eccelse cui Teano ha dato i natali (che ricopre meritevolmente incarichi pubblici di primordine) coadiuvato dalla cittadinanza proattiva e dai politici locali, nelle more, dovrà avviare progetti realizzabili nell’arco di un decennio:
1. uscita autostradale nella frazione Scalo lo ripetiamo da troppo tempo, l’economia del paese è in crisi anche perché siamo tagliati fuori dalle principali vie di comunicazione (Appia e Casilina). Nessuno può capitare per caso a Teano,
dobbiamo creare una nuova via per il mare che favorisca la nascita di piccole imprese e lo sviluppo economico per la città;
2. costituzione di un consorzio agricolo con diretta partecipazione dell’Ente viviamo in Campania, nella provincia di Caserta, ma siamo fuori dalla c.d. Terra dei Fuochi ed abbiamo il dovere di proporre il nostro prodotto distinguendoci dagli altri ed il Comune, in questo, non può non metterci la faccia! Stesso discorso vale per i beni confiscati alla camorra che non posso essere disgiunti da tale progetto;
3. realizzazione di una clinica polispecialistica convenzionata nella sede del vecchio ospedale la struttura esiste, serve una gara pubblica che attragga investitori del settore, che consenta all’Ente una partecipazione diretta nella costituenda società con relativa sedia nel consiglio d’amministrazione;
4. consolidare la presenza sul territorio di istituti scolastici (alberghiero in primis), di uffici giudiziari locali, dell’azienda sanitaria, ecc…che visto l’andazzo, diversamente, troveranno albergo altrove;
5. ricercare ed assumere figure professionalmente idonee, capaci di realizzare progetti finanziabili per uno sviluppo locale ecosostenibile. Un tempo nel territorio comunale avevamo tanti opifici che davano lavoro a parte della popolazione, ora le fabbriche si contano sulle dita di una mano. Teano in epoca romana è stata anche un centro termale, la sorgente delle Caldarelle pare abbia ancor oggi proprietà taumaturgiche, perché non sfruttare la natura che il Signore ci ha dato? Ricordo d’aver letto sulle pagine di questo giornale un articolo del professor Emidio Scoglio in cui sosteneva che, da bambino, era solito ammorbidire il pane nel Savone per fare merenda con i pomodori. Chissà che per Teano non si prospetti anche un futuro balneare! (cosa peraltro non impossibile visto il trasferimento della potestà amministrativa dallo Stato alle Regione ed agli Enti locali delle concessioni demaniali).
Stavolta sono io a dirlo, fatevi sentire, chiamatemi, non è fantascienza, questo è il futuro possibile se tutti insieme ci adoperiamo e ci crediamo! Al contrario vi ripeterò lo stesso discorso tra cinque anni, alle prossime amministrative, quando la Città sarà ridotta ad un cumulo di macerie ma non per mano di Putin!
Fausto Stavolone