Il nome Microsoft non può che richiamare nella mente di tutti, la parola Windows: il popolare sistema operativo della casa di Redmond che oggi detiene oltre l’80% della quota di mercato.
Però Microsoft e’ anche sinomino di Office, la suite per ufficio, giunta alla versione 2010, composta da Word (word processor), Excel (foglio di calcolo), Publisher(video impaginazione), Access (database), Outlook (posta elettronica), OneNote (appunti) e Visio (grafici). Una suite prestigiosa e non proprio accessibile a tutti, causa costi elevati.
Fortunatamente nel panorama dell’Open Source possiamo contare sul validissimo OpenOffice della Apache Software Corporation.
Come facilmente intuibile dal nome, si tratta di una suite office multipiattaforma e libera che per i sistemi Windows e’ giunta alla versione 3.3.0. Essa consta dei seguenti programmi: Write (word processor ed editor HTML), Calc (foglio di calcolo), Draw (grafica vettoriale), Impress (presentazioni), Math (editor formule)e Base(database).
I singoli programmi che compongono la suite OpenOffice non hanno nulla da invidiare ai fratelli blasonati di casa Microsoft, in quanto sono dotati di un’interfaccia amichevole e di toolbar con simboli che per un motivo od un altro siamo abituati a vedere. Quindi dopo un primo momento di ambientamento troveremo sicuramente familiare lavorare con questa suite piuttosto che con quella di mamma Microsoft.
Tra le potenzialità della suite che vi segnalo, la possibilità di esportare i documenti in formato PDF, senza ricorrere a stampanti virtuali e tool esterni. Senza contare che detta funzionabilità fu implementata con largo anticipo rispetto alla suite Microsoft.
Per quanto riguarda la compatibilità con gli altri formati di file in circolazione, OpenOffice e’ in grado di leggere e salvare nei formati più comuni (doc,xls,rtf,…) mentre nativamente usa il formato ODF, riconosciuto negli standard ISO. Esistono invece piccole incompatibilità con il linguaggio VB per Application, quello usato per le macro, che richiedono un intervento da parte dell’utente per modificare il codice a mano. Mentre per i nuovi formati Microsoft Office introdotti con la versione 2007 (quelli che terminano in x, ovvero docx, xlsx, pptx…) OpenOffice e’ in grado di leggere detti formati ma non riesce ancora a salvarli.
Dal canto suo Microsoft ha da poco reso disponibile un plugin (successivamente inserito nel Service Pack 2 di Office) che permette a MS Office di leggere i formati ODF.
La diffusione del pacchetto OpenOffice è ormai capillare e vanta tra i suoi utilizzatori mondiali, alcune amministrazioni pubbliche: il governo israeliano, Monaco di Baviera, Vienna, Colombia, Brasile, Perù, Venezuela, India, Cina, Vietnam.
Nel nostro paese sono ancora poche le amministrazioni che lo usano, quali la provincia di Bolzano, la provincia di Pisa, la provincia di Padova, i Comuni di Grosseto, Viterbo, Modena, Bologna, nelle scuole di lingua italiana della provincia di Bolzano.
Si spera che in futuro tutte le amministrazioni italiane passino ad OpenOffice, sostenendo il suo sviluppo come fanno altri paesi, sgravando il contribuente delle spese per l’acquisto di pacchetti software troppo costosi.
Salvatore Vorzillo