Se c’è una cosa che una collettività non può e non deve consentire a nessuno, è spezzare la memoria della propria storia, delle grandi gioie collettive, delle tragedie e ogni cosa che in qualche modo ha segnato la vita di un popolo.
La tragedia de
Dopo 26 anni, quelli che c’erano quel giorno e che non avevano dimenticato, decisero di porre una pietra a ricordo di quella tragedia perché nessuno dimenticasse. Una semplice lastra di pietra con la scritta “ In ricordo di tutti i caduti in servizio. I lavoratori posero- Teano 24-9-1990 “ stava lì, con qualche piantina, dei bossoli giganti a fare da pilastri.
Chi entra oggi in quell’area, abbandonata, ma prenotata per grandi interventi edilizi, la scorge appena quella lapide, spezzata in due, tra rovi ed erbacce. Del piccolo monumento nemmeno più l’ombra. Aspettano la bonifica, che verrà perché ci sono interessi forti da difendere ma intanto chi bonificherà il ricordo di quelle cinque vittime? E’ proprio necessario attendere l’arrivo delle ruspe per pretendere di rimettere a posto quella lapide e darle il giusto decoro? Pensate che importi qualcosa ai signori della "Napoli Est" proprietaria del suolo, se quella proprietà custodisce un tragico ricordo della nostra vita?
Chi ci ha inviato questa foto ci ha affidato un messaggio, una supplica silenziosa, una preghiera:
Non spezzate anche la memoria dei nostri morti!