Sergio Balbo è un giovanotto di 22 anni ma, quando frequentò il corso per arbitri, obbligatorio per chi voglia avviarsi a questa difficile ed affascinante branca del calcio, di anni ne aveva appena 16. La determinazione e l’entusiasmo invece erano già al punto giusto per concludere che era proprio quello che voleva e questo, a dispetto dell’atteggiamento timido che si può scambiare per timorosità, invece nasconde una grande forza di carattere necessaria per svolgere e bene una difficile attività come quella arbitrale.
Lo capì subito il papà Ciro e da allora non lo ha perso mai d’occhio, su qualunque campo, in qualunque situazione egli era là, vigile ed attento ed anche per dare qualche utile consiglio, lui che è stato apprezzato calciatore dello Zupo e da sempre tifosissimo del Napoli. Sergio era rimasto da giovanissimo affascinato dai racconti dello zio Bruno di La Spezia ex arbitro e quando lo informò che erano aperte le iscrizioni al corso per arbitri a livello nazionale, Sergio non ci pensò due volte e ci si iscrisse. Due mesi di corso, un esame superato in volata e via sui campi di calcio del settore giovanile categoria esordienti. Era l’anno 2007, oggi Sergio arbitra nei gironi di Eccellenza Campana, praticamente in tutta la regione, tranne la provincia di Caserta.
Il giorno della gara, di buon’ora sale in macchina e si avvia verso la destinazione programmata già il lunedì precedente, per strada raccoglie i collaboratori di linea e si avviano verso la destinazione. Nessun compenso, solo un rimborso spese chilometrico, per il pasto, se rientrante nell’orario ma solo per le partite da disputarsi sulle isole, è previsto il rimborso.
Gli abbiamo chiesto se vuole raccontarci qualche episodio particolare, qualche situazione critica che leggiamo sono frequenti soprattutto sui campi di provincia : “Non ho mai avuto particolari gravi situazioni da affrontare, certo non sempre l’operato dell’arbitro è accettato da tutti, d’altronde una decisione se piace ad una parte non piace all’altra e questo genera malumori ma, non mi hanno creato mai grandi pressioni. Io quando scendo in campo sono sereno, mi gioco anche io la mia partita e so che la mia serenità e obiettività in qualche modo mi daranno ragione. Così è stato fino ad ora”.
E’ inutile chiedergli se ha subito pressioni da parte di alcuni dirigenti o frange di tifosi per aiutare la propria squadra. “Mai avuto pressioni né contatti, ma se ci fossero stati ho sufficiente rispetto per il gioco del calcio per pensare di tradirlo proprio io che devo invece far rispettare le regole”.
Forse ci sbaglieremo o forse no ma, qualcosa ci dice che un giorno, ascoltando la radio o la TV il telecronista potrebbe annunciare la partita così: “Amici telespettatori vi trasmettiamo dallo stadio San Siro di Milano la partita Milan – Inter, arbitra Sergio Balbo di Teano”
Marco Guttoriello