I Teanesi sembrano indossare la loro bonomia come un kimono invernale. Di già , ma se questi splendidi assolati giorni di ottobre sono di una struggente bellezza, fatata e fatale. Se ci fossero delle fontane (quella di piazza S. Maria De Foris sembra in disuso chissà per quanto tempo) filtrerebbero i raggi del sole con la sapienza di un pittore divisionista. Qualcuno recita versi antichi su un giardino prensile abbellito da melograni: "L’airone notturno si è rivelato al sorgere della luna di settembre…
Che cosa è più bello? Non c’è modo di vederlo in questa notte senza luna, io resto sveglio, bruciante il fuoco nel petto il cuore in fiamme.
La malattia di questo paese si avverte dappertutto, anche se non ci si fa caso. Si avverte persino nelle facciate stinte delle case, nel selciato sconnesso, nel dispettoso glu glu delle tortore campanarie.
Ore 9 nell’androne del fu ospedale, la statua virtuale del Canonico Morrone furnolese benefattore, non è un manufatto plastico fedele, osserva immusonita i rari utenti. Su una panca nell’atrio Cosimo Boragine parla in piedi con una tizia che gli somministra sommarie indicazioni. E’ ben vestito , maglia blu notte a righine ruggine, pantaloni alla moda, occhialini alla dottor Ciciaverius, capelli che sembrano più che mai spaghetti scotti. Alla fin fine risulta di un’eleganza perfino raffinata. Lo ascolto, intensamente, poi al seguito di mia sorella vado in una brutta stanzetta dove lei prenota per il rinnovo patente. Usciamo, chiedo a Cosimo in strada se si sta allenando a fare il vigile supplementare. No, ha chiamato i Carabinieri per una mancata o parziale erogazione di farmaci. E’ deciso, lotta come un titano con un nemico spietato che attanaglia la vita del giovane figlio in un irreversibile straziante processo degenerativo.
Intanto Gelsomino ha comunicato che non ci sarà , ci sarà forse un vispo cardiologo che ha adottato Teano come sua città . Vuole candidarlo l’TIDV o Città sottili; la prima sigla sembra il nome di un virus o di un bacterio, la seconda il titolo di un romanzo di Stephen King o di Susanna Tamaro, dipende dai punti di svista. In fondo la pianura, smaltata da nebbioline sottili, si stende pigra fino al mare Etrusco. Le rondini si preparano a partire.
Giulio De Monaco