Teano 26/04/2010 ore 16,00 – Il tanto atteso giorno per oltre cento ragazzi è arrivato. Presso l’auditorium dell’Annunziata sono in corso le prove scritte della famosa selezione di quattro agenti di Polizia Municipale di Teano. Si tratta di prove relative a materie di diritto, codice della strada, Enti locali che i ragazzi dovranno sostenere e superare per essere ammessi alle prove orali.
La selezione dovrà indicare quattro candidati idonei a svolgere la mansione di agente di Polizia Municipale, con contratto partime a tempo determinato.
Il bando, le modalità di pubblicità, qualche contestazione nella fase organizzativa hanno già prodotto le inevitabili polemiche come sempre accade quando l’argomento è il lavoro e quando il lavoro scarseggia, soprattutto dalle nostre parti. Le osservazioni che più colpiscono e su cui riteniamo si farà luce si riferiscono soprattutto alle modalità seguite per portare a termine questa delicata operazione. Qualcuno osserva infatti che il bando è stato redatto personalmente dal Comandante dei Vigili di Teano, il quale è anche il Presidente della commissione giudicante, il quale è anche il capo della polizia municipale dove dovranno operare i fortunati prescelti, che dipende a sua volta dal Sindaco di Teano. Troppo potere in una sola persona che genera qualche perplessità sulla validità della procedura utilizzata. Ma c’è dell’altro.
Nella elencazione poi dei titoli che potranno modificare la graduatoria finale, si trovano alcuni requisiti che da soli creerebbero sperequazione. Queste sono cose che potranno essere tranquillamente controllate da chi ha il potere ed il dovere di garantire la massima trasparenza e imparzialità di giudizio e forse sarà smentito anche quel cittadino che, convinto di conoscere già quale piega prenderà questa selezione, avrebbe deciso di depositare presso lo studio di un Notaio, una busta contenente ben tre dei quattro nomi che, nella graduatoria finale, risulteranno vincitori di questo concorso.
Speriamo e confidiamo che tutto avvenga con la massima trasparenza perché l’ultima cosa che vorremmo commentare, è una guerra tra poveri dove a rimetterci è sempre il più povero.
Figueras