"Un tempo naturalmente chi aveva esercitato un pubblico potere pensava che un altro si sarebbe occupato del suo interesse, così come prima di lui si era occupato di quello dell’altro. Ma ora i titolari dei pubblici uffici, per i vantaggi che derivano dal trattare gli interessi pubblici e dall’esercizio del potere, desiderano restare in carica senza interruzione, come se il potere desse la salute ai malaticci, e forse solo questa virtù delle cariche potrebbe spiegare l’ardore con cui si dà ad esse la caccia…le costituzioni che hanno di mira l’interesse dei governanti sono errate e costituiscono delle degenerazioni rispetto alle costituzioni giuste: infatti sono dispotiche, mentre la città è una comunità di liberi".
Ho sentito il bisogno di ritornare a rileggere queste straordinariamente provvidenziali parole del III libro della "Politica" di Aristotele per capire e cercare una risposta all’ingenuo e alquanto impertinente perchè del mio io interiore riguardo alle tristi (perchè in altro modo non saprei definirle, per delicatezza) vicende che si stanno abbattendo come ultimo colpo di grazia inferto senza pietà alla nostra città.
E tu, sidicino contemporaneo, cittadino ma anche politico e candidato alle comunali, che cosa ne pensi? Continui a fare silenzio lasciando libero il campo all’azione spregiudicata dei tuoi muti e ostinati governanti e così sfregiando vergognosamente la memoria dei tuoi illustri antenati osannati senza amore? Lo sai anche tu che non è più possibile, ma preferisci restare nella morsa di quel morbo che ti possiede che è la paura, che , riducendoti a schiavo, ti costringe a prostrarti al Re del momento che non ti dice e ci tiene a non farti sapere che quello che lui chiama favore elargito nei tuoi confronti non è che uno dei tanti diritti che lui DEVE concederti e garantire secondo le leggi? La tua, caro Sidicino, è ormai diventata una lotta per la sopravvivenza. Ma tu devi ritornare a vivere e riappropriarti di ciò che è tuo, la tua libertà nel scegliere senza interferenze chi ti governerà e bene. Perchè non basta avere un lavoro, il pane, i divertimenti. Tu puoi pretendere legittimamente di più. E sai anche che quando i soldi non ci sono per la città, tu sei il primo chiamato a fare dei sacrifici. Ma pagare non solo in termini economici, ma anche in termini di servizi alla collettività le COLPE e il "non fare" degli altri, questo no! Se ti tolgono la luce o l’acqua perchè qualcuno ha contratto ingenti debiti in barba alla tutela delle tue esigenze primarie di vita, questo è davvero troppo! E’ come se al posto dell’uccisore, in prigione ci va la vittima. E tu, sidicino contemporaneo, che fai, tenti di girare lo sguardo all’ultima ingiustizia di un sequel ormai interminabile? Se vai a denunciare che vicino casa tua c’è l’ennesima buca (sono giunta a pensare che se dovessero fare un censimento di tutte quelle presenti in città, forse sono più delle persone)beh…se l’avresti detto all’inizio o nel bel mezzo di un mandato amministrativo ti avrebbero risposto "Sì,sì poi provvediamo", ma poi nessuno si sarebbe fatto vivo per ripararla, mentre se glielo richiedi ORA verranno a colmarlo con intelligenza (quale miglior collante della pioggia?!), ma non per effetto di un risveglio di coscienze, ma piuttosto di un …RIVEGLIO ELETTORALE! E ciò lo si nota anche in esemplari di recente sviluppo di vere e proprie teste rotanti, intente a scrutare i probabili elettori da ammaliare, soprattutto di alcuni possibili candidati alle elezioni comunali venture,prima implacabilmente fissi e irrigiditi nei loro intoccabili ruoli. Sidicino, rifletti! Sono gli stessi che vogliono farti ricadere nella buca, o meglio nella voragine in cui ti hanno fatto precipitare come un’inesperta Alice in un paese delle meraviglie ormai dissoltosi: mentre TU sei caduto nella buca dopo che ti sei lasciato lusingare e illudere con favori che il più delle volte hanno lasciato il tempo che trovano, LORO ti stanno guardando in cima, sull’orlo del precipizio in cui ti hanno gettato senza fartene accorgere, impassibili, ma quasi tradendo un sorrisetto di soddisfazione. Soddisfazione perchè, Sidicino, sono riusciti anche a farti credere e a sopportare, pur a malincuore, che soldi non ce ne sono per le buche,scuola, strade, luce, acqua, ma per AUTOPREMIARSI lì sì che hanno fatto di tutto per trovarli come da una vite che difficilmente si può ancora spremere.
Ma quale premio e soprattutto per quali meriti? A scuola si può ambire ad avere un voto più alto o a una bella pagella se si è progrediti nella conoscenza, che spesso comporta fatica, ma che guarda al perseguimento di un risultato positivo, tangibile e concreto, non solo per se stessi ma per tutti. Informate noi del vostro operato negli istituti pubblici, ogni Sidicino come me, tacciati come censori e predicatori di parte! Per conto mio, l’unica parte da cui sto è quella della libertà vera e la giustizia ( senza -ismi dispregiativi o estremisti) per Teano e perchè divenga di nuovo nostra! E se non ce lo volete dire, non farete che confermare il mio giudizio aspramente negativo e di condanna nei vostri confronti, perchè la democrazia, intesa come disvelamento e dovere di rendere pubblici gli atti compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni, per la quale siete stati chiamati ad adempiere il vostro compito, è stata usurpata ed è ben altra cosa da come la intendete voi.
Cassandra