Il programma della rassegna Performances, sconosciuto agli invitati fino al momento delle varie esibizioni, ha suscitato consensi, critiche e qualche perplessità.
“Rilassate il cor stelle gentili ora che nel vento si succedono con somma varietà lacrime e sorrisi.”
Con queste rime Sandro Pinelli, l’ideatore, il regista, l’autore dei testi ha voluto anticipare il senso ed anche il contenuto di questa serata. Ma che fosse Pinelli l’ideatore di questo evento lo si è saputo solo a sipario aperto.
Per il resto non vorremmo essere fraintesi ma, le perplessità sulla mancanza di informazione sugli autori dei testi, sui nomi degli artisti esibitisi dal vivo o a mezzo di filmati, sulla scarsa ed a volte distorta illuminazione delle scene, sulla pessima qualità dei suoni che hanno reso incomprensibili molti dei brani letti dagli artisti, su di una presentazione quantomeno approssimativa, insomma una serie di ingenuità che si giustificano solo con la poca esperienza degli autori e realizzatori.
E’ una novità e come tale va apprezzata ed incoraggiata, forse andava sperimentata in ambienti diversi e più raccolti, dove si possono cogliere le sfumature, le espressioni, le emozioni che si possono trasmettere attraverso una voce che ti arrivi pulita e non disturbata o addirittura flebile che ti stanca l’udito.
Mancava un filo conduttore che legasse le varie performances e che ne descrivesse il percorso artistico, non si è creato insomma il famoso feeling tra gli attori e gli spettatori.
Ci sono state esibizioni di buon livello, non certamente le letture da parte degli amministratori che hanno tolto senso alla lirica fino a chiedersi, ma cosa c’entrano questi signori?
Chi legge una poesia deve dare un valore aggiunto e non toglierlo e non basta rivestire un ruolo istituzionale per presumere questo altrimenti i nostri teatri di prosa dovrebbero essere calcati solo dal Presidente della Repubblica, del Senato e della Camera.
L’assordante silenzio seguito alla proiezione del video della esibizione di danza di Giuliana Guttoriello è sintomatico o di una clamorosa bocciatura o della non conoscenza degli artisti che si esibivano.
Siamo sicuri che la prossima volta, con un pò di esperienza in più ed un pizzico di individualismo in meno, si potrà assistere ad una rappresentazione che promuova un talento che, al di là di tutto, sembra esserci.