Dal dibattito del Consiglio Comunale del 27 dicembre emerge un dato preoccupante: il sindaco di Teano, ing Raffaele Achille PICIERNO , non conosce l’esistenza del regolamento dell’ufficio protocollo e continua a commettere un abuso di potere. Infatti Corbisiero, nella qualità di firmatario e relatore del documento, accusa Picierno di violare continuamente le regole ,sottoscritte ed imposte ad altri da lui stesso.
L’accusa è di trasgressione continua del manuale di gestione del protocollo informatico e dei flussi documentali del Comune di Teano , nel quale è scritto che :
1° L’operazione di protocollazione dei documenti in arrivo è effettuata direttamente dall’ufficio protocollo;
2° L’ufficio protocollo, dopo l’assegnazione da parte della istituzione comunale , consegna gli stessi al dirigente responsabile di competenza..
Inoltre, con l’entrata in vigore del protocollo unico ( deliberato ad aprile 2007 ),cessano di fatto e di diritto tutti i cosiddetti protocolli interni o altri sistemi di registrazione dei documenti diversi dal protocollo unico (ad esclusione del protocollo riservato del sindaco ). Pertanto , secondo Corbisiero , “in questo ente non si osservano le leggi che gli stessi attori sottoscrivono; infatti il Sindaco apre la posta prima della sua protocollazione, la segretaria ha un suo protocollo interno che non dovrebbe avere; gli uffici tecnici e la polizia municipale rispondono con un loro protocollo, che per legge non dovrebbe sussistere etc etc “. E tutto questo avviene perché il sindaco Picierno non esercita il dovuto controllo che l’articolo 50 del Testo Unico impone tra i doveri di un sindaco .
La nostra sembra la repubblica delle banane e questa si che è una barzelletta da STRISCIA LA NOTIZIA. Il Sindaco , ignorante della regola che lui ha imposto agli altri, aprendo la posta prima della sua protocollazione , continuamente commette un abuso di potere, una interpretazione del regolamento a suo uso e consumo; compie atti illogici e contraddittori ( prima firma un documento e poi lo contraddice ); non osserva un regolamento che lui stesso si è dato; viola e vizia il procedimento adottato; compie una ingiustizia manifesta ed una disparità nell’osservare le regole.
Tutti questi abusi, commessi dal Sindaco in primis e dai suoi collaboratori poi, non fanno altro che istigare il cittadino, ed aumentare la sfiducia negli enti pubblici e nelle pubbliche istituzioni.
MM.C.