Non vogliatecene … non è un volere buttare le mani avanti e, neppure un tentativo di non attirare le ire dei destinatari, a cui siamo abituati. La ragione del presente articolo e di quelli successivi – perché da qui innanzi ce ne saranno altri- è analizzare la bizzarra (quanto meno lo è) situazione politica generatasi in seno all’Amministrazione Comunale di Teano e lo stranissimo clima de “volemose bene”, oltremodo bipartisan, che è il vero killer silenzioso, non solo della nostra politica locale, quanto anche degli interessi della città. Ma veniamo a noi!
Prima puntata: prima divagazione: Consigliere De Fusco Carmine (da non confondersi assolutamente con il consigliere De Fusco Lina, ancora salda nel limbo amministrativo del consiglio comunale, messa a bagnomaria tra l’opposizione e la maggioranza). Ebbene, alcuni mesi fa assistevamo alla revoca da parte del Sindaco del super assessore ai lavori pubblici Carmine De Fusco. Il Primo cittadino, in mondovisione, fedele al proprio mediatico stile, tenne ad informarci che la revoca era necessaria (!!) perché era venuto meno il rapporto di fiducia con l’odierno consigliere. Non paghi però per quanto accaduto, a distanza di poco tempo, la pandemia stava rallentando, nel “mondo dove tutto è possibile” (perché questo Teano sta diventando) come per magia, magica bula e bibidi bu, nostro malgrado, ci siamo resi meritevoli, ahi noi, delle più classiche inversioni ad “U” ad alta velocità. Ed infatti, Il Sindaco, come se nulla fosse accaduto, faceva recapitare, qualcuno mormora ad insaputa del destinatario stesso, una proposta di nomina alla carica di vice sindaco che a ben guardare rientra perfettamente nelle logiche della politica di oggi: oggi ti caccio, magari a pedate perché non mi fido; domani, accortomi che l’idillico amoroso/ amministrativo non si è esaurito, ti offro una carica più prestigiosa di quella che hai avuto prima, magari giusto per distrarre i gonzi dalle cose che non vanno e che non funzionano. Tutto perfettamente in linea, per carità di Dio, con le logiche di questa amministrazione, dove: cadono teste come tessere di domino e le stesse tornano sui colli con la stessa facilità di bere un bicchier d’acqua, si realizzano epurazioni, cambi di rotta, continue modifiche ad un’idea di città che non c’è e forse non c’è stata mai. Ma non ci distraiamo. Il consigliere De Fusco Carmine, sempre lui – che probabilmente non vuol recitare il ruolo di comprimario, e di questo possiamo dargli, almeno, formalmente ragione – ha ancora buona memoria, riflette e riflette e riflette e alla fine di 3 lunghissimi giorni, nel rispetto dei tempi evangelici ( ci sta un buon politico è timorato di Dio) comunica la sua decisione al Sindaco e, contemporaneamente, ai giornali per dire a tutti: Cari amici, sappiate che semmai vi dovesse arrivare una proposta di nomina alla carica di vice sindaco è solo perché il sottoscritto l’ha rifiutata. Detto in soldoni: Siete le mie riserve, il titolare sarei comunque io. Ciò posto, vedete, a nostro sommesso parere, che si sa in quanto a strategia politica dobbiamo mangiarne ancora di pane, ci sta a rifiutare una proposta di nomina dopo esser stati revocati, e ci sta anche farlo rappresentando tutte le proprie motivazioni. Ma (sempre a parer nostro), non è tanto rispettoso, né dell’elettorato, quanto dei propri sodali politici, dire che è una scelta difficile. Parimenti è per lo meno insensato offrire la propria disponibilità per il prosieguo amministrativo a quella stessa compagine politica in cui non si nutre più (termine inflazionatissimo quanto vuoto di senso) fiducia. Ed ancora – ma si esageriamo – non sta affatto bene mandare la notizia ai giornali e renderla pubblica prima ancora che agli interessati, né ci sta a dimenticare nella comunicazione di chi ha condiviso lo stesso destino o di chi si è dimesso per solidarietà nei propri confronti. Queste sono semplici regole del bon ton politico. Appare, pertanto, evidente che ci sono troppe cose che non vanno, questo perché la politica ha delle regole non scritte che oltre al rispetto del mandato elettorale, tengono in gran conto anche la dignità di una persona. Ora ci sia consentita una ulteriore divagazione: Tutti sappiamo che il consigliere De Fusco Carmine – da non confondersi assolutamente con il consigliere De Fusco Lina – è figlio di Dante De Fusco che per anni ha fatto l’amministratore di questa città e siamo convinti, perché lo conosciamo tutti, che se la proposta di nomina fosse arrivata a Dante la risposta sarebbe stata un sonoro “vai a quel paese”. Ecco, consci di questo, lasciateci dire che ci sarebbe piaciuta più la risposta del padre del consigliere Carmine. Questo accanimento terapeutico, questa incapacità di prendere una posizione netta non ci piace proprio. Fa male al consigliere e a noi tutti che auspichiamo ad un futuro certo per la nostra città.
Alla prossima puntata.
Carlo Cosma Barra