“Riportate” a Teano nove lettere di Mons. De Guevara, Vescovo dell’antica Diocesi Sidicina, indirizzate a Galileo Galilei.
L’idea nasce parlando con un amico di un AMICO. Qualche mese fa parlavamo come di consueto del compianto e mai dimenticato AMICO Avv. Guido Zarone, appassionato cultore di Storia locale, ma soprattutto illustre figlio di questa nostra Città di cui ci ha insegnato con amorevole e paterna umiltà ad amare la grande Storia tramandataci dai nostri Padri, attraverso le numerosissime testimonianze che Lui solo sapeva leggere con occhi attenti, mentre raccontava con passionalità e con grande amore le gesta di questo antico Popolo.
Tra i numerosi progetti dell’amico Guido, vi era quello di pubblicare una storia della Diocesi di Teano attraverso i Vescovi che vi hanno svolto il loro servizio Pastorale a partire dal nostro Santo Patrono Paride fino a S. E. Mons. Arturo Aiello, passando per Vescovi come l’amato Pastore Mons. Sperandeo, il Card. Bartolomeo D’Avanzo, il Card. Pandulfo, Mons. De Guevara (quest’ultimo fece eseguire nel 1635 la cartina della Diocesi di Teano e intrattenne un’intensa corrispondenza con Galileo Galilei). L’opera fu scritta, ma la prematura morte di Guido né impedì la pubblicazione, nonostante invano i ripetuti e continui inviti da parte di tutti noi affinché lo studio fosse dato alle stampe in modo da far chiarezza sui tanti errori fatti da altri storici che l’ avevano preceduto, ma Lui voleva ancora perfezionare gli ultimi capitoli per non incorrere in banali errori. Ci parlava di S. Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi d’Italia e compatrono della Città di Napoli, fondatore dei Chierici Regolari Minori, la cui mamma Isabella Barattucci era nostra concittadina. Nel 2008 in occasione dei 400 anni dalla morte del Santo, ci recammo a Napoli per partecipare ad una conferenza sul Santo e in quella occasione potemmo ammirare la bellissima mostra fotografica di Luigi Spina sul “Principe Mendicante” fondatore dell’ordine dei Caracciolini.
Quel giorno nella chiesa della Pietrasanta ci indicò la botola dove si accede alla cripta del tempio di cui asseriva, con magistrale intuito, che in quel luogo era sepolto anche Stefano delle Chiaie, ed in quella occasione ebbe la gioiosa conferma, dalla Professoressa Paleopatologa Marielva Torino di ciò che sosteneva. Evidenziava con stupore e gioia questo intreccio tra Mons. De Guevara, Preposito Generale dell’ordine dei Caracciolini, consacrato Vescovo di Teano da Papa Urbano VIII nel 1627, ove vi restò fino al 1641 e S. Francesco Caracciolo, tra la mamma del Santo e la Diocesi assegnata al novello Vescovo De Guevara. Si appassionava e appassionava ed era questa la sua grandezza… Voleva “recuperare” e pubblicare le lettere di Mons. De Guevara indirizzate a Galileo per farle conoscere e custodirle gelosamente nella nostra Città tra i numerosissimi documenti della Storia di questo Popolo, mortificato in epoca risorgimentale per essere stato testimone dell’Incontro del 26 ottobre 1860. …le ha recuperate attraverso di noi e oggi sono “tornate”, grazie alla sua contagiosa passione nella Sua e nostra Amata Teano.
Antonio De Simone
Si può e si deve considerare un grande risultato raggiunto dalla tenacia e competenza dei nostri amici Antonio De Simone, Pino Mastrati e Pasquale Giorgio che però non si ferma qui. I files fotografici rinvenuti presso le varie biblioteche Galileiane, sono attualmente custoditi presso l’abitazione di De Simone ma, è volontà dei ricercatori di darli alle stampe e resi pubblici. Per questo si stanno studiando iniziative che consentano di dare a questo prezioso ritrovamento il giusto risalto, magari organizzando proprio una mostra su San Francesco Caracciolo e nello stesso contesto esporre le nove lettere che mons. De Guevara (vescovo di Teano dal 1627 al 1641)inviò a Galileo Galilei, cinque da Teano e quattro da Roma. L’intera corrispondenza è contenuta in oltre trenta pagine, perfettamente conservate che hanno come filone iniziale e principale la teoria Galileana ma che si è poi estesa anche ad altre faccende, alcune a carattere strettamente personali.