Già da qualche giorno è possibile ammirare, entrando in città dall’ingresso a Sud, in via Porta Napoli, una inconsueta luminosità fornita dalle tante luminarie fatte installare dai commercianti del luogo per rendere, al di là della situazione contingente, le festività natalizie più allegre e festose.
Sembra che ci siano riusciti se stanno raccogliendo grande consenso da quanti vi passano di sera, a piedi o in macchina e possono ammirare i tronchi delle palme cinti da centinaia di piccole luci e le stelline che attraversano la strada e l’albero luminoso addobbato proprio all’ingresso della città.
Ma ce ne anche per i marciapiedi su cui è stato steso un lungo tappeto rosso, colore natalizio, e che invoglia a calpestarlo mentre ci si ferma a guardare le poche ma attrezzate vetrine.
Hanno partecipato, a quanto ci è dato di sapere, quasi tutti i commercianti e molti privati cittadini che non hanno voluto far mancare il loro sostegno. Chi non ha partecipato è stata l’Amministrazione comunale. Sembra che il progetto predisposto per le festività natalizie, cofinanziato dalla Camera di Commercio di Caserta, non prevedesse il finanziamento di addobbi natalizi. Il motivo, dichiarato direttamente dall’Ente camerale, è dovuto al fatto che questo intervento economico, ormai istituzionalizzato dall’Ente provinciale, negli anni passati indirettamente finanziava organizzazioni del malaffare che imponevano loro ditte per le luminarie. La Camera di Commercio, guidata dal nostro concittadino Tommaso De Simone, non si è voluta rendere complice di questo malcostume ed ha imposto questa limitazione.
L’iniziativa dei commercianti del Borgo è stata comunque e meritevolmente imitata dai colleghi di Piazza Unità d’Italia e a seguire Via 26 ottobre e quelli del Corso Vittorio Emanuele.
Tutto questo però, e lo aggiungiamo noi, non avrebbe comunque vietato all’amministrazione comunale, autonomamente e con fondi propri, di offrire un minimo di addobbo natalizio attraverso i soliti fornitori locali che non ci sembrano appartenere ad alcuna orhganizzazione.
La Redazione