Quanti dei nostri lettori conoscono l’area archeologica teanese denominata “Macellum”?
E’ un area che si trova tra il viale dei Platani, appena dopo l’Istituto Alberghiero e Via Abenavolo, valorizzata di recente grazie all’intervento dei valorosi volontari dell’associazione “Teano in Movimento”.
Di sera non è possibile non notarla perché è una delle zone più illuminata di Teano, una illuminazione eccessiva che forse, nelle intenzioni del progettista doveva servire per incoraggiare la socializzazione dei numerosi abitanti del quartiere in cui è inserito, soprattutto durante le calde serate estive, contemporaneamente scoraggiare bivacchi notturni di persone che amano l’oscurità spesso complice di comportamenti chiaramente non leciti ed infine utilizzarlo nelle ore diurne quale utile parcheggio per i frequentatori dell’Istituto alberghiero e dei vicini condomini.
Invece ci troviamo a raccogliere continue e motivate lamentele da parte di abitanti del quartiere che denunciano intanto che la piazza di sera spesso è luogo scelto da giovanotti che la trasformano in un campo di calcio, di giorno invece resta quasi deserta mentre le auto affollano la sovrastante via Abenavolo. Soprattutto nelle notti d’estate non è piacevole, dopo una giornata di lavoro, conciliare il sonno con lo schiamazzo che questi giovani producono non limitandosi al solo gioco del calcio.
Non parliamo poi dell’illuminazione. Qualche tempo fa, un provvedimento provvidenziale ridusse a soli due i lampioni accesi anche la notte, ora invece è stata ripristinata l’intera illuminazione e sembra mezzogiorno il che non è solo uno spreco di energia elettrica ma anche un fastidio per chi la notte vede penetrare nelle proprie stanze fasci di luce abbaglianti.
La conclusione è quantomeno scontata. Premesso che questo articolo vuole essere una segnalazione ed una sensibilizzazione per i nostri amministratori. Si scoraggi il gioco del calcio nell’area specifica, lo si incentivi con apposita segnaletica come area di parcheggio e possibilmente si riduca la densità della luce dei lampioni o del numero degli stessi, sarebbe un sollievo per gli abitanti e per le casse comunali.
Rosa Chirico