Lunedì 5 marzo si insedia il nuovo direttore del distretto sanitario 14. Dopo tante voci, tanti annunci puntualmente seguiti da altrettante smentite, è ufficiale che il nuovo direttore del Distretto Sanitario di Teano sarà la dottoressa Rita Ullucci.. La funzionaria sanitaria succede al dottore Diego Colacci trasferito presso l’ospedale di Sessa Aurunca dove rivestirà la carica di Direttore Generale.
Una vicenda che si conclude ma non riteniamo cessino le polemiche che sono esplose non appena la decisione dei vertici sanitari provinciali è stata ufficializzata. Come è noto la posizione apicale del distretto sanitario 14 era ambita da almeno tre candidati, tutte in quota rosa ma ognuna con uno sponsor diverso. In corsa risultavano la dottoressa Trabucco di Carinola, in qualche modo sponsorizzata dal consigliere regionale Massimo Grimaldi del Nuovo PSI, il dottore Pietro Consoli di Sparanise, sponsorizzato dal fratello coordinatore regionale dell’UDC ed appunto Rita Ullucci da qualche tempo molto vicina, tramite il marito vice sindaco Gianpaolo D’Aiello, all’on. Mario Landolfi recente ospite della Ullucci presso l’auditorium diocesano di Teano.
Le reazioni più forti sono arrivate dal fronte Nuovo PSI che ha considerato una invasione di campo quella esercitata da Landolfi con la nomina di Ullucci. Tutte contrapposizioni, all’interno dello stesso schieramento di centrodestra, che prendono spunto solo da precari equilibri politici i quali, come si sa, non sempre privilegiano il merito e le competenze, bensì le appartenenze o le vicinanze, come le si vogliono definire. Si scopre così che, a detta di molti ma non abbiamo la controprova, il marito della nuova direttrice sanitaria, l’avvocato Gianpaolo D’Aiello, proprio in funzione di una possibile e auspicata promozione della moglie, abbia fatto circolare la voce sulla sua indisponibilità a correre per la carica di sindaco della città. Sembra esista incompatibilità, nell’ambito della stessa famiglia, tra il sindaco e la funzione di direttrice sanitaria dello stesso distretto.
Il cittadino non è molto affezionato a queste considerazioni, preferirebbe che le nomine seguissero appunto criteri diversi ma ormai nella sanità, come in moltissimi settori della pubblica amministrazione, la meritocrazia e la professionalità sono accessori che possono anche valere ma che non sempre risultano determinanti.