La prima mattinata è volata via per leggere ed approvare i verbali delle sedute consiliari precedenti. L’assemblea, iniziata alle ore 10,30 è stata interrotta dal Presidente Pinelli alle ore 13,15, per essere poi ripresa esattamente dopo un’ora e proseguire con la trattazione dell’ordine del giorno che ha subito una inversione.
Di comune accordo è stato deciso di anticipare la trattazione del punto che prevedeva la discussione sulla incompatibilità di Sandro Pinelli a rivestire le due cariche di Presidente del consiglio Comunale e quella di assessore. La parola è stata concessa al relatore consigliere Carmine Corbisiero il quale, citando alcuni riferimenti di legge, ha cercato di spiegare dal punto di vista legale del perché la denunciata incompatibilità paventata dall’intero gruppo di minoranza. A sorpresa ma forse neanche tanta, c’è stato un brevissimo intervento del consigliere di maggioranza, ex assessore, Marco Zarone il quale ha tenuto a precisare che se lui si fosse trovato al posto di Pinelli si sarebbe dimesso immediatamente. Ma è con Emiddio Scoglio che l’argomento viene trattato in un’ottica più sottile, quella dell’etica, difatti Scoglio spiega che, a suo avviso, le dimissioni da Presidente del Consiglio darebbero a questa figura una maggiore credibilità proprio perché svincolata dall’esecutivo.
Il dibattito comunque vede una inconsueta partecipazione di elementi della maggioranza, di tenore diverso, con Carlo Giorgio già Presidente del Consiglio che ha spiegato al consiglio come lo stesso gruppo di maggioranza aveva rilevato l’anomalia del doppio incarico e che Pinelli gli aveva dato assicurazione della disponibilità alle dimissioni. Gli fa eco Bruno Ruggiero, anche lui già Presidente del Consiglio che fa trapelare qualche indiscrezione sulle motivazioni che indussero il gruppo a votare Pinelli: nessuno aveva data la propria disponibilità, l’unico a dichiararsi disponibile fu il Pinelli che accettò per spirito di servizio.
Ruggiero però conclude il suo intervento invitando Pinelli a sciogliere ogni riserva all’interno di questa seduta consiliare.
Non è dello stesso avviso Antonio Feola, anch’egli ex assessore, il quale accusa Pinelli di avere in precedenza disprezzato il ruolo di Presidente del Consiglio ed oggi invece recita la parte del salvatore della patria. Si chiede perché resta ancora in quel posto.
L’intervento più duro è quello di Ciro Balbo il quale in qualche modo assolve Pinelli ma accusa colui che “ha voluto emettere un atto di arroganza estrema perché non ci si spiega come si possa affidare l’incarico di assessore ad una persona che appena un mese prima era stato nominato Presidente del Consglio. Se la nomina ad assessore fosse stata contestualmente accompagnata dalle dimissioni da Presidente del Consiglio non si sarebbe creato questo grave caso di incompatibilità che è di tipo prevalentemente politico ed etico”
Attaccato da tutte le parti, il sindaco Picierno prende la parola e, senza mezzi termini precisa che:” La nomina degli assessori è una mia competenza e ne rispondo alla mia coscienza. I consiglieri Palmiero e Pinelli erano i due consiglieri che da sette anni lavorano con la mia amministrazione e non hanno mai ricoperto cariche assessorili” ma poi sollecitato, anzi provocato da Balbo, sulla sua appartenenza ad un Partito Politico, il Partito Democratico, che a Teano non svolge alcuna attività, Picierno risponde stizzito che lui non ha alcuna tessera di partito. Sulla incompatibilità di Pinelli invece afferma di concordare sulla necessità di separare le due cariche.
L’intero consiglio a questo punto pende dalle labbra del Presidente Pinelli il quale, non delude le attese ed informa il Consiglio che nei prossimi giorni protocollerà le sue dimissioni da Presidente del Consiglio. Proprio quanto aveva dichiarato nella intervista rilasciata al nostro giornale qualche giorno fa.
Vicenda conclusa? Nutriamo seri dubbi perché le dimissioni di Pinelli se risolvono un problema ne creano un altro, la sua sostituzione. Se è vero che due mesi fa non c’era nessuno all’interno della maggioranza disposto a fare il Presidente del Consiglio a maggior ragione oggi, con le turbolenze in atto, dove andrà a pescare Picierno? Si potrebbe cominciare a formulare qualche ipotesi come quella che vedrebbe la Pentella sedere sullo scranno più alto del Consiglio e Pinelli gestire l’assessorato al Turismo e le pari opportunità, oppure, Armando La Prova ma il Preside si è rifiutato prima, si rifiuterebbe a maggior ragione oggi ,dopo che gli è stato negato l’assessorato.
E’ tardi, giusto in tempo per formulare un’altra ipotesi anche se ci sembra un po’ avventata ma in queste cose niente è impossibile: Marco Zarone prossimo Presidente del Consiglio e Sandro Pinelli assessore al personale.
Figueras