Se per caso vi fosse sfuggito, sappiate che da oggi, se ritenete “ladro” il politico di turno, potete dirglielo tranquillamente.
Più che dirglielo, anzi, scriverglielo: una bella lettera personale. Consegnata a mano, mi raccomando.
Così fece Luciano Segatori, della Lista Bonino-Pannella, nel 2003, scrivendo una missiva al sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani. Segatori fu subito denunciato per “diffamazione a mezzo stampa”.
Ebbene la Corte di Appello di Roma ha escluso il mezzo stampa, perché la lettera fu consegnata ad personam, e ha stabilito che non si trattò nemmeno di diffamazione, ma di “esercizio legittimo del diritto di critica”, rivolta non alla persona, ma all’homo publicus.
Un po’ come dire che se “l’occasione fa l’uomo ladro”, la funzione pubblica giustifica l’epiteto.
Concetto che quasi rischia, in questo momento storico, di apparire sinistramente e drammaticamente al passo coi tempi.